Bosco dello spaccio: a Cesano si cercano soluzioni per allontanare pusher e clienti

Prosegue il progetto del sindaco cesanese Maurilio Longhin di rendere accessibile alle auto delle forze dell’ordine il “bosco dello spaccio” davanti alla stazione ferroviaria Groane, al Villaggio Snia. Giovedì 22 marzo il primo cittadino è stato nell’area insieme alle più alte cariche del Parco delle Groane.
Una delle tante siringhe presenti nella zona
Una delle tante siringhe presenti nella zona Fabrizio Radaelli

A due settimane dall’avvio del tavolo sulla sicurezza, che l’8 marzo aveva visto ospite d’eccezione a Cesano Maderno anche il prefetto di Monza e Brianza Giovanna Vilasi, prosegue il progetto del sindaco cesanese Maurilio Longhin di rendere accessibile alle auto delle forze dell’ordine il “bosco dello spaccio” davanti alla stazione ferroviaria Groane, al Villaggio Snia.

Giovedì 22 marzo il primo cittadino è stato nell’area insieme alle più alte cariche del Parco delle Groane: il presidente dell’ente Roberto della Rovere e il direttore Mario Girelli. «Abbiamo effettuato un sopralluogo, scortati da due carabinieri, per capire come ricavare una nuova viabilità sino alla stazione». L’idea del primo cittadino è accerchiare gli spacciatori e in questo modo scoraggiare anche i consumatori. Una delle nuove strade sarà accessibile da via Groane. I lavori saranno completamente a carico dell’ente Parco. La tempistica è in via di definizione. «Naturalmente a noi interessa agire sul lato opposto della stazione, dove si è creato il bosco dello spaccio. Vogliamo consentire ai mezzi di sicurezza di arrivare sin nel cuore del problema».

Il sopralluogo ha riguardato anche via Brigata Sassari, che si trova sul fronte opposto rispetto a via Groane. «L’ideale sarebbe realizzare due strade d’accesso. Oggi i carabinieri e la polizia locale sono costretti a posteggiare i mezzi alla stazione o in via Brigata Sassari. Un domani vogliamo che riescano ad arrivare nel centro del bosco».

Un bosco dove sugli alberi vengono conficcate siringhe intrise di sangue. Gli spacciatori si sono creati dei veri e propri bivacchi. Giovani ancora minorenni fanno uso di droghe alla luce del sole. Giovedì il sindaco non è arrivato fino al luogo dello spaccio, ma racconta: «Ho intravisto in lontananza quelli che mi sembravano dei consumatori e poi si sono avvicinati a noi dei personaggi strani. Alla vista dei carabinieri hanno finto che stessero cercando funghi».

Il progetto per contenere il fenomeno dello spaccio non si ferma qui. È prevista una pulizia generale del bosco sul fronte opposto alla stazione, sarà sempre coordinata dal Parco delle Groane, e in parallelo partirà una progettazione dal taglio sociale. Si pensa a iniziative all’interno delle scuole, per disincentivare l’uso di sostanze stupefacenti.

Un tema questo che vedrà coinvolta anche l’assessore alla partita Federica Torgano e verrà presentato durante una delle prossime sedute della commissione servizi alla persona.