Biglietto unico per i trasporti pubblici: i treni vanno inclusi (e lo dice una legge del 2012)

La notizia del biglietto unico dei trasporti pubblici è buona a metà: perché mancano i treni. La cui inclusione è prevista da una legge regionale del 2012.
Monza Pendolari
Monza Pendolari Fabrizio Radaelli

Dopo averne parlato da anni se non decenni, a luglio parte (o quasi) il biglietto unico dei trasporti, dove il termine “quasi” sta per la mancanza in questa prima fase del servizio ferroviario regionale che continua ad andare per la propria strada, anzi “rotaia”, rispetto alla rete delle autolinee.

Questo accade per la mancata sottoscrizione da parte di Regione Lombardia, ente che gestisce il trasporto su ferro del Sitbm, il sistema tariffario integrato del bacino di mobilità – nome tutt’altro che agevole del nuovo sistema tariffario integrato – che mira ad assicurare la piena integrazione ferro-gomma con un unico biglietto o abbonamento, condizione indispensabile per assicurare servizi migliori, facendo in modo che si possa utilizzare indifferente qualsiasi mezzo di trasporto pubblico.

LEGGI la sperimentazione da luglio

È quanto accade da decenni, in sostanza dallo stesso tempo dove da noi se ne discute, nel resto d’Europa dove si passa da un bus a un treno a un tram ed eventualmente anche a un battello senza doversi procurare più biglietti, con costi e perditempo che quasi sempre scoraggiano chiunque, come dimostra il fatto che sinora in Lombardia solo il 2% dell’utenza usa biglietti o abbonamenti pienamente integrati ferro – gomma. In ogni caso, aspettando il treno “perso” di Regione Lombardia che pare aver preso tempo più per motivazioni politiche che tecniche, da luglio comincerà a scomparire l’anomalia del sistema tariffario Net Monza, con un unico biglietto che sarà valido sia sulla rete di Monza che sui comuni vicini tipo Brugherio o Muggiò, così come si avrà un unico biglietto urbano a 2 euro valido oltre i confini urbani milanesi sino a Sesto e Rho – Fiera.

L’avvio del nuovo sistema tariffario in estate ne consente comunque un avvio in un periodo “tranquillo”, mancando gli studenti tanto che è auspicabile che serva come periodo di rodaggio per partire quanto prima con l’integrazione con la ferrovia, come peraltro prescrive la stessa legge regionale 6/2012.