Biassono, un’edicola d’artista contro la violenza sulle donne

Un progetto d’artista per rimediare ai graffiti e per dire no alla violenza di genere: l’iniziativa dell’associazione Osculati per via Cesana e Villa a Biassono affidata a Mattia Fucci.
L’edicola via Cesana e Villa imbrattata
L’edicola via Cesana e Villa imbrattata

L’edicola di via Cesana e Villa, a Biassono, proprio davanti al cancello del municipio, sta per trasformarsi nel primo esempio di street art comunale a servizio della campagna nazionale contro la violenza sulle donne.

L’appuntamento è per il 9 maggio. Mentre i volontari della campagna “Biassono più pulita” saranno impegnati nelle pulizie del paese, l’artista Mattia Fucci, di Bellusco, studente all’accademia di Belle arti di Brera, ridarà colore al chiosco, deturpato più di un anno fa da atti vandalici. Non un semplice disegno però, ma un messaggio di civiltà.

A proporre il progetto è stata l’associazione culturale Osculati che lo scorso anno si era rivolta agli artisti del territorio perché proponessero il loro progetto. Un’idea nata in collaborazione con l’Anpi di Biassono e il sindacato pensionati.

«Il tema figurativo, attraverso cui evidenziare il numero telefonico d’emergenza 1522 trae ispirazione da uno degli episodi più emblematici della storia locale: la messa al rogo di Maifreda da Pirovano, sorella dell’ordine delle Umiliate di Biassono che, nel tentativo di far riconoscere il ruolo femminile nella chiesa cristiana attraverso il culto di Guglielma la Boema, venne processata dall’Inquisizione nel 1300 e arsa viva davanti alla chiesa di Sant’Eustorgio a Milano», spiega Alberto Caspani, dell’associazione Osculati.

Dunque un restyling per denunciare la violenza di genere, rendere ben visibile il numero di emergenza da comporre in caso di necessità, e per ricordare una figura emblematica della storia locale.

«Passando di fronte all’edicola di via Cesana e Villa i biassonesi avranno ora un motivo in più per meditare sul rispetto dell’altro, sulle conseguenze della violenza contro le donne e sul perché l’amministrazione comunale, nel 2019, abbia rifiutato alle associazioni biassonesi la possibilità di dedicare in paese una panchina rossa di sensibilizzazione al tema», conclude Caspani.