Biassono in lutto: addio a Giancarlo Carrer, anima della Croce Bianca

Giancarlo Carrer aveva fondato la Croce Bianca di Biassono e con gli anni ne è diventato una colonna. Se ne è andato lunedì 9 novembre, a 67 anni. Era ricoverato al San Gerardo. Il cordoglio dei volontari della Reggia di Monza.
Biassono Giancarlo Carrer Croce Bianca
Biassono Giancarlo Carrer Croce Bianca

Se ne è andato lunedì 9 novembre, a 67 anni, Giancarlo Carrer, lasciando un intero paese sgomento. Per giorni il suo stato di salute ha tenuto con il fiato sospeso la comunità di Biassono e le centinaia di volontari e amici della Croce Bianca che negli anni avevano incrociato il suo sorriso aperto e l’animo sempre disponibile.


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Ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza da poco più di una settimana, ha provato a lottare fino all’ultimo contro il Covid-19 che ha aggredito un fisico già debilitato. Le prime linee di febbre una decina di giorni fa, poi la crisi respiratoria e il ricovero in ospedale.

Lascia la moglie Angela Galbiati, compagna di una vita e di tanti impegni e il figlio Federico. «Angela non ha nemmeno potuto accompagnarlo in ospedale perché si trova ancora in isolamento a casa, insieme al figlio che è risultato positivo al Covid», raccontano gli amici.

I messaggi di incredulità, affetto e cordoglio hanno riempito nel giro di poche ore le pagine social del paese ma anche il profilo Facebook della moglie di Carrer.
«Ci mancherai, ci mancherà quel tuo sorriso e quella tua calma e pazienza che spostava le montagne, quella tua schiettezza nei concetti ma con il cuore sempre aperto», ha scritto Donato Cesana, ex assessore e amico della famiglia Carrer.

Originario di Seregno, era arrivato a Biassono in occasione della fondazione della nuova sede della Croce Bianca, quando lui e altri volontari della Croce Bianca di Giussano si erano resi disponibili per avviare la nuova sede. Un impegno, quello a servizio della Croce Bianca, lungo quasi mezzo secolo. Anni passati sull’ambulanza prima e in ufficio poi, fino alla gestione frenetica dell’emergenza in tempo di pandemia. La ricerca, durante il primo lockdown, dei dispositivi di protezione individuale introvabili e il coordinamento dei turni dei volontari, in prima linea fin da subito.

Il suo paese di adozione, Biassono, gli aveva conferito la benemerenza cittadina, lo Sgurbat d’oro, nel 2018, un anno dopo aver spento le prime quaranta candeline della “sua” Croce Bianca.

Ma quello di Carrer nel mondo del volontariato era un impegno a tutto tondo. Faceva parte con la moglie Angela anche del gruppo volontari della Reggia di Monza, cittadini innamorati della Villa reale selezionati per prestare servizio negli spazi museali. Un gruppo di amici che oggi piange il collega che “ha sempre dato tutto”.
E a proposito di Parco, Carrer era anche fotografo: sono numerosi i suoi scatti della natura a Monza, pubblicati attraverso i social.