Besana, una moschea alla Visconta? Il sindaco nega, la Lega contraria

Una “moschea” alla Visconta di Besana in Brianza? L’indiscrezione viaggia su un volantino (anonimo) che in settimana ha fatto il giro delle case e del web. E mentre il sindaco nega e il presidente dell’associazione culturale “La Pace” di Renate tira il freno, la Lega Nord si prepara per il consiglio comunale.
Centro islamico
Un gruppo di islamici in preghiera Attilio Pozzi

Una “moschea” alla Visconta di Besana in Brianza? L’indiscrezione viaggia su un volantino (anonimo) che in settimana ha fatto il giro delle case e del web. E mentre il sindaco Cazzaniga nega («Non ne so nulla») e il presidente dell’associazione culturale “La Pace” di Renate, il marocchino Kamar Abdelatif, tira il freno («Siamo ancora in trattative»), la Lega Nord dei consiglieri Emanuele Pozzoli e Alessandro Corbetta porterà il caso in consiglio comunale.

«Prima le voci, poi il volantino. Da settimane – così i due leghisti – girano con insistenza voci circa una possibile realizzazione alla Visconta di un luogo di culto islamico. I besanesi hanno il diritto di sapere se vi sono richieste, documenti o atti depositati in comune, o ancora se vi sono stati contatti informali tra l’amministrazione e gli interessati».
«No moschea alla Visconta», sentenzia il volantino che annuncia che «nel più totale silenzio stanno progettando la più grande moschea o edificio equivalente, camuffato da associazione. Un edificio di 1.200 metri quadrati coperti».

Da anni in cerca di una nuova sede, gli islamici che si ritrovano (nonostante il no dell’amministrazione) in un deposito di via Roma a Renate, punterebbero sulla Visconta: «Ma stiamo ancora trattando sul prezzo», spiega il presidente, che a febbraio sulla pagina Facebook de “La Pace” ha lanciato una raccolta fondi «per il progetto di acquisto del capannone per un nuovo centro culturale».

La Lega incalza il sindaco: «Qual è l’orientamento dell’amministrazione?». Il sindaco risponderà nel prossimo consiglio comunale. Ma anticipa: «Ad oggi in municipio non sono arrivate richieste. Se qualcuno ha informazioni, venga a condividerle con me. Quello che so è che quell’area è artigianale, industriale e commerciale e non oso nemmeno immaginare una moschea lì: tutti sanno che sarebbe impossibile. Non ce l’ha Milano, dovrebbe averla Besana?».

«Quella non è un’area destinata ad attività di culto e non diventerà una moschea. Farò di tutto per evitarlo. Ma vedo grossi problemi anche per un centro islamico». Poi, andando indietro agli accordi presi più di un anno fa con la prefettura di Monza e con i sindaci di Renate, Veduggio e Briosco per una gestione condivisa delle istanze degli islamici dell’Alta Brianza monzese in cerca di un luogo dove pregare, Cazzaniga aggiunge: «Ho preso un impegno e l’ho rispettato, dando il palazzetto per la preghiere del venerdì. La mia parte l’ho fatta e ho finito. Besana non farà di più».