Auchan: lavoratori in piazza davanti alla Scala prima dell’incontro a Roma

I lavoratori dell’Auchan hanno manifestato davanti in centro a Milano in occasione della prima alla Scala. Lunedì 9 incontro a Roma per la trattativa relativa al passaggio a Conad dei punti vendita. Ancora in forse il futuro della sede di via Lario a Monza
Una manifestazione dei lavoratori Auchan
Una manifestazione dei lavoratori Auchan

Lunedì a Roma ci sarà un altro incontro con la nuova proprietà Conad. E per ricordare la loro situazione i lavoratori dell’Auchan hanno scelto un palcoscenico d’eccezione. Sabato pomeriggio, infatti, si sono riuniti davanti a Palazzo Marino, a pochi metri dal Teatro alla Scala dove si è svolta la prima della stagione operistica con una grande Tosca. Conad, nuova proprietaria dei punti vendita italiani di Auchan, e sindacati si sono visti l’ultima volta a metà novembre per un tavolo di situazione di crisi convocato dall’azienda. In quella occasione sono stati rivelati altri negozi che passeranno al Consorzio delle cooperative, senza specificare, tuttavia, quale sarà il futuro della sede di Monza in via Lario.

Conad, pur facendo parte di Confcommercio, ha attivato un istituto previsto nel contratto nazionale denominato Dmo, Distribuzione moderna organizzata, firmato da Federdistribuzione, l’associazione che riunisce alcuni marchi della grande distribuzione, tra cui Auchan, usciti da Confcommercio. Ha sfruttato il fatto che i lavoratori fanno ancora capo alla vecchia denominazione della società passata a Conad. Pur essendo la vendita assodata le procedure, infatti, non sono state ancora concluse del tutto.

Nell’incontro tra le parti che si è svolto il 13 novembre Conad aveva comunicato il nome di ulteriori punti vendita la cui acquisizione diventerà operativa a tutti gli effetti. Negozi che fanno parte dei 54 aggiunti alla prima lista di 109 esercizi pronti a iniziare una nuova fase sotto le insegne del nuovo marchio. Tra questi il più vicino è Vimodrone. Di Monza ancora nessuna traccia. Non vuol dire che sia esclusa dal novero degli esercizi pronti a cambiare società, ma neanche che sia inclusa.