Ats, via al programma “Life Skill” per le scuole dell’obbligo

Coinvolti nel progetto Life Skill l’equipe di promozione della salute di Ats, insieme ad insegnanti esperti (circa 500 tra le province di Monza e Lecco), operatori delle Asst, dei consultori familiari accreditati e del terzo settore.
Ragazzi scuola (foto archivio  Iss Meroni Lissone)
Ragazzi scuola (foto archivio Iss Meroni Lissone)

Ha preso il via il programma “Life Skill” destinato alle scuole primarie e secondarie di primo grado che vede coinvolti l’equipe di promozione della salute di Ats, insieme ad insegnanti esperti (circa 500 tra le province di Monza e Lecco), operatori delle Asst, dei consultori familiari accreditati e del terzo settore.
Il programma, condotto dagli insegnanti nelle loro classi, prevede specifiche unità didattiche per ogni anno scolastico e si svolge nelle terze, le quarte, le quinte della scuola primaria e prosegue nelle scuole secondarie di primo grado per tre anni formando gli alunni sulle 10 competenze che l’OMS dichiara indispensabili per una sana crescita delle nuove generazioni.

L’autostima, la capacità di prendere decisioni, l’assertività, il senso critico, la consapevolezza delle proprie emozioni e la capacità di gestirle, la gestione dello stress e dell’ansia, le abilità relazionali, comunicative e sociali: sono i temi su cui i bambini e i ragazzi lavoreranno con l’accompagnamento di Ats.

Sono 45 gli Istituti Comprensivi coinvolti, per un totale di 65 plessi scolastici. Il programma prevede, inoltre, che i ragazzi si alzino dai banchi per trovarsi in cerchio, parlare di ciò che provano e fare esperienze di gruppo che li pongano di fronte a situazioni concrete in un clima non giudicante che permette la loro espressione. Il programma costituisce un modo per riprendere in mano le redini della vita scolastica senza, però, dimenticare le difficoltà attraversate durante la Dad e la reclusione forzata ma per affrontare in modo positivo le relazioni con i compagni, con gli insegnanti, con la scuola così messe a dura prova negli ultimi due anni.

Il percorso ha una ricaduta positiva sulla didattica perché permette di costruire relazioni produttive tra allievi e insegnanti, migliorare la collaborazione tra compagni e acquisire strategie efficaci per l’apprendimento delle materie scolastiche.