Arriva a Monza la Croce di Lampedusa: per vivere il Giubileo della Misericordia

La grande croce di legno, realizzata dal falegname di Lampedusa Franco Tuccio e divenuta un simbolo dell’esodo dei migranti, farà tappa in alcuni luoghi significativi. In programma una veglia notturna sotto i portici dell’arengario e l’esposizione della croce nella sala giunta del comune.
La Croce di Lampedusa portata da alcuni migranti
La Croce di Lampedusa portata da alcuni migranti

Un simbolo di violenza e sfruttamento capace di unire e abbattere paure. È la croce di Lampedusa, che arriverà a Monza venerdì 13 maggio, attesa nella chiesa di Sant’Alessandro per le 20.30. Da qui partirà un tour lungo dieci giorni attraverso il decanato. Sabato sera viaggerà verso Brugherio e poi sarà a Villasanta prima di ritornare a Monza lunedì sera, dove sarà protagonista di un incontro nel cortile della cooperativa Novo Millennio in via Montecassino.

«Era ora che questa croce, fatta con le travi di legno dei barconi carichi di disperati approdati a Lampedusa, arrivasse nella nostra città»ha spiegato padre Daniele Frigerio, della comunità pastorale Santi quattro evangelisti, la prima che accoglierà la croce. Un’idea promossa dallo stesso padre Daniele e resa possibile grazie alla collaborazione con la Caritas di Monza.

«Ho raccolto con entusiasmo la proposta di portare questa croce in città perché da tempo ero alla ricerca di un momento per invitare la città, soprattutto quella più laica, a vivere il giubileo della misericordia – ha commentato don Augusto Panzeri, responsabile della Caritas di Monza – e questa croce ce ne darà l’occasione».

Un viaggio lungo che porterà la grande croce di legno, realizzata dal falegname di Lampedusa Franco Tuccio e divenuta un simbolo dell’esodo dei migranti, lungo le strade della città, facendo tappa in alcuni luoghi particolarmente significativi: la scuola parrocchiale di San Biagio (mercoledì 18 maggio), il Comune (giovedì 19 maggio), il centro di accoglienza di via Spallanzani (sabato 21 maggio), la cooperativa Novo Millennio con il santuario delle Grazie, l’hospice, la Lambro e gli scout e poi ancora l’ospedale San Gerardo (martedì 17 maggio) e il duomo dove resterà sabato 21 maggio e domenica 22 fino all’incontro ecumenico e interreligioso che si svolgerà in piazza duomo domenica 22 maggio alle 16.

«Questa croce non è contro alcuno ma sappiamo già che raccoglierà probabilmente il rifiuto di alcuni – ha aggiunto don Augusto – è per tutti, anche per chi si sente impaurito e minacciato ad aprire le proprie porte, ma la paura si supera solo con la conoscenza, ed è questo il messaggio di questa croce».

Un tema, quello dell’incontro e dell’accoglienza, sottolineato anche dall’arciprete, monsignor Silvano Provasi: «Mi auguro che in città questa croce stimoli la virtù dell’accoglienza, perché chiuderci al prossimo significa non vivere davvero l’anno santo».

Tanti i momenti in programma, molte le iniziative che coinvolgeranno la città soprattutto il prossimo fine settimana quando la croce di Lampedusa tornerà a Monza dopo la trasferta a Brugherio e Villasanta. Particolarmente significative saranno la veglia notturna sotto i portici dell’arengario, giovedì 19 maggio da mezzanotte alle 7 del sabato mattina e l’esposizione della croce nella sala giunta del Comune, il 20 maggio.