Arrestati i rapinatori seriali delle farmacie: colpi anche a Paderno e Varedo

Sono finiti in manette due trentenni, rapinatori seriali che a ridosso delle festività di fine anno hanno messo a segno 6 colpi ai danni di farmacie e semplici passanti a Milano e in Brianza. Colpi armi in pugno a Paderno Dugnano e Varedo.
Un fotogramma di un video di sorveglianza: la rapina in corso
Un fotogramma di un video di sorveglianza: la rapina in corso

Sono finiti in manette due trentenni, rapinatori seriali che a ridosso delle festività di fine anno hanno messo a segno 6 colpi ai danni di farmacie e semplici passanti a Milano e in Brianza. Sempre sfoggiando un fare spavaldo e in diversi casi puntando il fucile a canne mozze in faccia ai malcapitati commessi, come avvenuto prima di Natale a Paderno Dugnano nella farmacia di proprietà del sindaco Marco Alparone.
I reati già accertati comprendono anche il raid fatto dai due ai danni della farmacia Beccarelli di Varedo. E proprio la spregiudicatezza e la tecnica usata ha dato il nome all’inchiesta portata avanti dalla squadra mobile di Milano, che aveva deciso di ribattezzare l’indagine con l’acronimo GTA, che sta per “Grand Theft Auto”, come il videogioco famoso e più volte censurato a livello internazionale per la violenza gratuita.

I telefoni dei due, che tra l’altro erano appena usciti di galera per reati simili, sono stati messi sotto controllo e alla fine il gip Giuseppe Gennari ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare su richiesta del pm Giancarla Serafini. Una volta accertato senza margini di errore le loro responsabilità, inchiodati tra l’altro dalla ricomparsa dell’arma tra le mani di un “collega”: a metà gennaio il fucile era riapparso a Bollate nelle mani di una persona arrestata dai carabinieri e in collegamento con uno dei due. Ai domiciliari, anche un 37enne titolare di un’officina a Milano, dove è stato trovato lo scooter rubato usato per i sei colpi. Interrogato ha ammesso di aver rubato un altro motorino.

La rapina alla farmacia di Cassina Amata aveva avuto particolare risonanza a livello locale per svariati motivi. In primo luogo per il danno al primo cittadino, farmacista di professione, poi per la determinatezza con la quale i due avevano fatto irruzione nel negozio di via Reali puntando l’arma in faccia a una delle commesse. Un atteggiamento che aveva creato uno shock molto forte nella collaboratrice di Alparone, ben più di tutte le altre occasionali rapine verificatesi nel corso degli anni. Del resto, nelle loro scorribande criminose i due avevano ampiamente dimostrato di saper usare l’arma quando necessario. Gli inquirenti infatti, hanno accertato che almeno in una occasione hanno esploso un colpo: il 15 dicembre dopo avere sottratto uno scooter a un motociclista in viale Liguria a Milano avevano raggiunto una farmacia in via Boifava dove era partito il colpo intimidatorio.