Trenord ferma i treni: aria condizionata ko, caldo atroce sulle carrozze. Lettera dei comitati pendolari: «Troppi e diffusi guasti»

LEGGI La testimonianza - Trenord ha comunicato a tutti i pendolari che nella giornata di giovedì 27 giugno, una delle più calde di questo inizio d’estate, terrà fermi alcuni treni, i più vecchi, a causa delle temperature record.
Pendolari stipati su un vecchio convoglio Trenord
Pendolari stipati su un vecchio convoglio Trenord

«Il giorno 27 giugno 2019, per assicurare manutenzione straordinaria delle carrozze dotate dei sistemi di condizionamento più vetusti, che potrebbero non funzionare adeguatamente o andare in blocco a causa delle eccezionali temperature di questi giorni, Trenord ha predisposto la rimodulazione d’alcune corse». Con questo avviso, Trenord ha comunicato a tutti i pendolari che nella giornata di giovedì 27 giugno, una delle più calde di questo inizio d’estate, terrà fermi alcuni treni, quelli che montano un impianto di condizionamento installato successivamente alla costruzione delle carrozze che lo compongono, a causa delle temperature record. Le cancellazioni hanno riguardato, ad esempio, la linea Milano-Lecco via Carnate e sulla Paderno-Milano via Carnate-Arcore. Ma anche la Bergamo-Milano via Treviglio o quelle che attraversano il sud della Regione.


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Si tratta di una prima risposta alle numerose e diffuse lamentele che centinaia di pendolari hanno avanzato in questi ultimi giorni per il caldo soffocante provato sulle carrozze. Soprattutto su quelle più vecchie, con i finestrini bloccati e l’aria condizionata “in blocco” per il troppo caldo, l’esperienza di viaggio è stata terribile. Proprio a questo proposito, tutte le siglie dei comitati pendolari lombardi (il Comitato pendolari Gallarate-Milano; quello del Nodo di Saronno; il responsabile viaggiatori della Seregno-Carnate; i pendolari della Arona-Domodossola-Milano; quelli della S6 Milano-Novara; il Comitato del Besanino; l’associazione Mi-Mo-Al; il comitato pendolari cremaschi e quello del Meratese; quelli di Como, della Lecco-Como e della Milano-Asso; i pendolari Bergamaschi, quelli di Romani, quelli della Brescia-Cremona, il coordinamento provinciale Pavesi e quelli della Milano-Lecco; e poi quelli di Utp (Associazione Utenti trasporto pubblico), Sbiancalafreccia e i rappresentanti dei viaggiatori alla conferenza del trasporto pubblico della Lombardia) hanno scritto e pubblicato una lettera a riguardo, chiedendo a Trenord di intervenire per mitigare la situazione di disagio.

«Appena le temperature arrivano sui 30 gradi, valore per nulla strano in estate, cominciamo i patimenti. Treni che non vanno e soprattutto carrozze invivibili. Ora, sappiamo benissimo che parte della flotta è datata e in via di sostituzione, segnaliamo peraltro che non sono infrequenti i guasti di ogni genere e segnatamente all’impianto di aria condizionata anche al materiale rotabile più recente, ma non possiamo nascondere il sospetto che la causa principale della climatizzazione fuori uso sia una insufficiente manutenzione che controlli se gli impianti sono carichi, se i compressori funzionano o anche, semplicemente, se gli scarichi dell’acqua di condensa sono puliti per evitare che piova sulla testa dei viaggiatori. È troppo pretendere che all’avvicinarsi dell’estate vengano fatti i dovuti controlli e interventi? Non vorremmo però che queste ripetute difficoltà sul materiale rotabile nascondessero un’altra importante situazione che non accenna a migliorare, anzi dà sensibili segni di peggioramento. Ci riferiamo alla circolazione dei treni dove la maggior responsabilità è del gestore dell’infrastruttura e segnatamente di Rfi».

«Intanto – continuano i rappresentanti dei epndolari – registriamo il permanere di un elevato numero di guasti che anche più volte al giorno coinvolgono diverse tratte della rete determinando blocchi o rallentamenti della circolazione. Passaggi a livello che si guastano, magari sempre gli stessi per mesi e mesi, o guasti agli impianti di stazioni nevralgiche per la circolazione dei treni. Inoltre notiamo che molto spesso la circolazione è penosamente rallentata, con lunghe tratte percorse a 30 Km/ora e anche meno. Frequenti soste all’ingresso dei nodi, spesso protratte per minuti, a volte per decine di minuti, come se ci fosse una strutturale incapacità a gestire un intenso traffico metropolitano e suburbano dove le occasioni di perditempo, se non risolte con opportuni interventi infrastrutturali e di gestione, si presentano frequentemente e continuamente nella circolazione. Ci chiediamo quando passeremo dalle promesse delle slide a concreti risultati. La mole di lavori programmati in questi mesi, e segnatamente ad agosto 2019, sarà solo fonte di disagi o inizierà a prefigurare una ferrovia più moderna ed efficiente al passo con le crescenti esigenze del territorio? Ce lo chiediamo da tempo, le risposte ancora non si vedono».