Arcore, il successo del “quaderno sospeso” della nuova cartoleria: donazione per 5mila euro

Una cartoleria di Arcore, avviata da poco, ha lanciato sotto natale una iniziativa simile al “quaderno sospeso”. Così “Copia&Incolla” ha donato materiale di cancelleria per 5mila euro a Fra Righe e Quadretti, a un progetto del Mato Grosso per una scuola d’arte in Perù, a Mamma Rita di Monza e al Punto Mamma della Caritas.
luigi marolo, 35 anni cartoleria Copia e incolla di via ferrini ad arcore
luigi marolo, 35 anni cartoleria Copia e incolla di via ferrini ad arcore Valeria Pinoia

Il merito di aver diffuso la notizia è dell’Associazione del Volontariato di Arcore che, con un post su Facebook, ha ringraziato pubblicamente la cartoleria Copia&Incolla di via Ferrini per il materiale donato sotto Natale al centro educativo Fra Righe e Quadretti.

L’iniziativa, lanciata in vista del 25 dicembre dal titolare del negozio Luigi Marolo, si chiamava “Babbo Natale sei tu” ed era un modo per ringraziare la comunità dell’accoglienza riservata a un’attività commerciale nuova. Una cosa come il quaderno sospeso, insomma, che si è trasformata in una bella catena di solidarietà.

«È partito tutto per caso – spiega Marolo – da una cliente che mi ha lasciato dei soldi sul bancone invitandomi a organizzare l’iniziativa o, in caso contrario, a restituirglieli. E, alla fine, abbiamo consegnato cancelleria a Fra Righe e Quadretti, a un progetto del Mato Grosso per una scuola d’arte in Perù, a Mamma Rita di Monza e al Punto Mamma della Caritas, per un valore di 5mila euro circa».

I clienti potevano lasciare un’offerta, o acquistare prodotti con uno sconto del 40 per cento, a fronte di una donazione che anche il negoziante effettuava. Quando il rivenditore all’ingrosso di Milano Vanni Cancelleria ha saputo lo scopo del grosso acquisto dell’arcorese ha scontato tutto del 50 per cento, «e alcuni fornitori mi hanno regalato merce per contribuire, un risultato entusiasmante».

Come entusiasmante è la storia di Marolo che a 35 anni, con una famiglia, ha mollato un posto di lavoro fisso da chimico in una ditta farmaceutica per aprire una cartoleria di paese, due settimane prima del lockdown di marzo.

«E sono strafelice di averlo fatto perchè in sei mesi, con una pandemia di mezzo, la mia è un’attività praticamente avviata. All’inizio è stato difficile: i fornitori erano per lo più chiusi e io giravo alla ricerca della merce e facevo le consegne a domicilio. Poi da maggio abbiamo aperto. La fiducia della gente è stata incredibile: l’attività procede davvero bene».

Dietro la scelta coraggiosa del 35enne di origini pugliesi comunque non c’è l’azzardo, ma una profonda convinzione, esperienza e studio: «Da papà di un bambino di sei anni ho rilevato in Arcore la mancanza di questo tipo di attività. Ho chiamato tutti gli ex cartolai della città per confrontarmi con loro. Ho deciso di buttarmi offrendo anche la comodità dell’apertura alle 7.30 per gli acquisti di emergenza prima dell’inizio delle lezioni». E poi c’è l’ultimo fattore, quello di “sangue”: «Vengo da una famiglia di imprenditori, sono cresciuto in cartoleria. Ed è qui che voglio stare».