Arcore, il sindaco scrive a Trenord: «Stupita della chiusura della biglietteria della stazione, ripensateci»

Il sindaco di Arcore ha scritto una lettera a Trenord per chiedere un ripensamento circa la decisione dell’azienda di chiudere la biglietteria della stazione ferroviaria a partire dal primo aprile»
La stazione di Arcore
La stazione di Arcore

Prima la notizia della chiusura della biglietteria della stazione. Poi le reazioni dei consiglieri della Lega in Regione, che hanno chiesto a Trenord di rivedere la decisione che sarà definitiva dal primo di aprile. Infine lei, il sindaco di Arcore Rosalba Colombo. Che ha atteso qualche ora, ci ha pensato su e ha scritto una lettera a Trenord. Biasimandola per la decisione presa.

«Riscontro non senza estremo stupore e disagio la vostra comunicazione in oggetto – inizia così la missiva inviata a piazzale Cadorna -. Ritengo la vostra scelta aziendale sbagliata sotto tutti i profili afferenti alla presenza di una stazione che, dopo Monza e Carnate, è la stazione più importante sulla tratta Milano Bergamo/Lecco. Alla stazione di Arcore confluiscono non solo i cittadini arcoresi ma bensì una utenza proveniente da ben almeno 4 Comuni le cui destinazioni principali sono Milano, Monza, Bergamo, Lecco. Difficile accettare la vostra citazione “questa scelta non comporterà detrimento ai nostri clienti” come una affermazione degna di riscontro oggettivo. La numerosissima “clientela” ha caratteristiche diverse, per età, nazionalità, capacità di gestione delle tecnologie da voi succitate». Qui il riferimento è alle motivazioni che hanno spinto Trenord a prendere questa decisione, ovvero la volontà di spingere sui nuovi metodi di acquisto dei titoli di viaggio, via web o app.

«Potenziare le app ei siti web non rende ovviamente lo stesso servizio in presenza» continua la Colombo, concordando sì «con il potenziamento delle tecnologie e la spinta all’uso delle stesse» ma ritenendo che «il percorso non necessariamente deve essere draconiano lasciando allo sbaraglio categorie che sarebbero disorientate. Capisco anche la scelta aziendale data da una analisi squisitamente costi/benefici durante questo periodo di pandemia e di utilizzo dei mezzi, ma considerata la natura di Trenord quale azienda regionale, si dovrebbe tenere in conto anche delle ricadute di natura sociale e di sicurezza che la chiusura di una biglietteria ha su un territorio come il nostro che riveste anche un presidio di sicurezza».

«Per tutto ciò di cui sopra, vi prego di riconsiderare la vostra scelta o quantomeno di organizzare un percorso che sia meno drastico» conclude la Colombo.