Arcore, il Colombo bis è partito tra insulti, malori e una rissa sfiorata

Due sospensioni, un malore, insulti e una rissa sfiorata. È andato più o meno così ad Arcore il primo consiglio comunale del governo Colombo bis. Al centro delle polemiche gli screzi tra l’assessore Fausto Perego e Pino Tozzi. I nomi della giunta arcorese, tra conferme e novità.
Arcore, la contestazione durante il primo consiglio comunale del Colombo bis - foto Pinoia
Arcore, la contestazione durante il primo consiglio comunale del Colombo bis – foto Pinoia Redazione online

Due sospensioni, un malore, insulti e una rissa sfiorata. È andato più o meno così ad Arcore il primo consiglio comunale del governo Colombo bis. La campagna elettorale si è chiusa ma certe divergenze evidentemente non si sono riassorbite. Se poi ci si aggiunge qualche provocazione, la frittata è fatta.

La scintilla è scoppiata nella fase di surroga dei consiglieri eletti, ma usciti dal consiglio per diventare assessori. Tra questi Fausto Perego, ex assessore ai Lavori pubblici, confermato da Rosalba Colombo nella stessa posizione. Quando il presidente del Consiglio pro tempore, Simone Sgura, ha avviato la votazione sull’ingresso di Orna Bar Ness in surroga di Perego, alcuni militanti del centrodestra presenti tra il pubblico (tra cui Pino Tozzi) hanno iniziato a sventolare le immagini di Perego scattate prima del ballottaggio, quelle che lo ritraggono mentre strappa manifesti elettorali di centrodestra. L’opposizione è molto critica sull’episodio e ritiene che per questo Perego non sia degno di sedere in giunta.

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Tanto è bastato per incendiare il focoso assessore che non ha resistito alla tentazione di rispondere.
Ha gridato«fascista» all’indirizzo di Tozzi che oggi promette di mettere tutto nelle mani di un legale. Da quel momento mantenere l’ordine nell’aula gremita di gente è stata una impresa titanica. Il pubblico è intervenuto a più riprese, le clac si sono affrontate, Sgura non è riuscito a riportare la calma e d’altra parte non ci è riuscito neppure l’agente di polizia locale presente in aula, sollecitato dai cittadini e dallo stesso presidente del Consiglio.

Insomma, quello che doveva essere un cerimoniale si è trasformato in una baraonda, resa ancora più caotica da un impianto di condizionamento inefficace. Caldo torrido, animi accesi, insulti che volavano e la sospensione dei lavori è stata inevitabile. Per ben due volte.

In corridoio, all’esterno, la lite si è allargata e ha sfiorato le sberle. Una delle militanti del centrodestra, Vanessa Amati, consigliere a Usmate, è quasi svenuta per un malore dovuto probabilmente al caldo e alla tensione. Non sono bastati nemmeno gli avvertimenti del segretario sul rischio di commettere reati per convincere tutti a calmarsi.

Quando il sindaco ha preso la parola è stato per urlare come un professore a una classe di scolaretti: «Adesso basta, questo è uno spettacolo inqualificabile che Arcore non si merita. Abbiamo vinto democraticamente le elezioni, così mancate di rispetto ai cittadini che hanno votato». Il vigile si è piazzato a metà sala e il Consiglio comunale è finalmente ripartito, tra musi lunghi e borbottii.

La giunta di Arcore – La scorsa settimana il sindaco Colombo aveva ufficializzato la sua nuova giunta, mix di esperienza e novità. Ad affiancare il sindaco a Palazzo saranno i tre assessori uscenti Valentina Del Campo, Paola Palma, Fausto Perego e i due giovani Roberto Mollica Bisci e Davide Salvioni. Mollica Bisci approda in giunta dopo due diverse esperienze come consigliere comunale. Ha solo 33 anni, dunque, ma ha già alla spalle una certa pratica. Novello è invece Davide Salvioni, 30 anni, buyer a Vimercate, esponente da soli due anni della lista Colombo che ai seggi è arrivata al 10 per cento.

Si occuperà di tutela ambientale, sviluppo sostenibile, politiche giovanili, partecipazione, informatizzazione e politiche del lavoro.

A sorpresa invece le deleghe di Mollica Bisci. Che inizialmente fosse destinato a occuparsi di bilancio l’aveva confermato lui stesso, durante la conferenza stampa di presentazione; invece alla fine gli è toccata l’urbanistica, insieme a edilizia privata, sport, associazionismo sportivo, tempo libero e comunicazione:«Sono orgoglioso della fiducia che il sindaco e gli arcoresi mi hanno accordato – ha detto – da assessore sono certo di mantenere lo stile che mi ha caratterizzato da consigliere: sobrietà e determinazione».

La Del Campo, vicesindaco, resta carica di deleghe con il bilancio (di cui si occupa da un ventennio circa con una pausa sotto il governo Rocchini), i servizi sociali, i tributi, le pari opportunità, il volontariato e la Pro Loco: «Resto qui soprattutto per un motivo – ha commentato – ovvero la chiusura di importanti capitoli nel settore sociale, soprattutto la casa di riposo. Per la Pro loco cercheremo di ritrovare quell’entusiasmo che si è un po’ spento e di cui ha bisogno».

A tenere incollato alla poltrona Fausto Perego è invece la delega al restauro della villa Borromeo, progetto che ha seguito fin dall’inizio e che tiene a chiudere: «Per questo e per chiudere il sistema anti allagamenti rimarrò ancora qualche anno. Credo in questa amministrazione e segnalo le cose eccezionali che è riuscita a fare: il progetto per il restauro della villa, il dialogo con Rfi che ha portato alla ristrutturazione della stazione, l’accordo con Telecom per l’arrivo della banda ultra-veloce che molti imprenditori hanno già potuto apprezzare». Confermati per lui Lavori pubblici, viabilità, protezione civile, servizi ecologici.

Paola Palma resta al settore culturale e alla Pubblica istruzione con la novità del commercio,«perchè eventi e commercio sono strettamente legati» ha commentato.Il sindacoinvece si occuperà di Polizia locale, personale e del Pgt, parte del settore urbanistica che ha deciso di mantenere nelle sue mani. Non sono state ancora rese note le deleghe ai consiglieri.