Appalto rifiuti di Monza: la giunta annuncia querela contro il Pd per un post

L’appalto dei rifiuti della città di Monza al centro delle cronache: l’assessore all’Ambiente Martina Sassoli annuncia una querela per diffamazione nei confronti del Partito democratico per un post considerato lesivo nei confronti dell’amministrazione.
Il passaggio incriminato del posto del Partito democratico sull’appalto dei rifiuti a Monza
Il passaggio incriminato del posto del Partito democratico sull’appalto dei rifiuti a Monza

L’assessore monzese all’Ambiente Martina Sassoli annuncia una querela per diffamazione nei confronti del Partito democratico che il 12 febbraio ha pubblicato sul proprio sito un post considerato lesivo nei confronti dell’amministrazione.

Appalto rifiuti di Monza: la giunta annuncia querela contro il Pd per un post
Monza Martina Sassoli

Nell’articolo i democratici ricordano che la Sangalli, che ha ottenuto l’assegnazione provvisoria dell’appalto rifiuti in seguito all’esclusione dalla gara della De Vizia Transfer spa, è stata coinvolta nell’inchiesta Clean city che ha portato in carcere o agli arresti domiciliari 26 persone per corruzione, turbativa d’asta, truffa aggravata.
Il passaggio ritenuto infamante è quello conclusivo: «All’epoca dei fatti – nota il Pd – al governo della città c’erano, a vario titolo, Dario Allevi, Pierfranco Maffè, Simone Villa e Martina Sassoli. Ovviamente un caso, nulla più, che gli stessi oggi siedano nell’attuale giunta».


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Monza Martina Sassoli

«Queste – commenta l’assessore – sono illazioni gravissime che lasciano intendere accuse infamanti e puntano a gettare discredito: se qualcuno ha qualcosa da dire vada in Procura. Guarda caso questo post, a differenza di altri, non è firmato: chi lo ha scritto dovrà assumersi la propria responsabilità davanti alla magistratura», ha aggiunto la delegata della giunta di Dario Allevi. Proprio perché non c’è un nome, spiega, i legali del Comune stanno valutando contro chi sporgere denuncia.

Dal Partito democratico cercano di smorzare i toni: «Il post – precisa il segretario cittadino Matteo Raimondi – come tutti quelli non prodotti dai consiglieri, è della redazione del sito. Abbiamo riportato i fatti senza alcuna intenzione di denunciare una corruttela. Non siamo né giudici né avvocati e non ci permettiamo accostamenti: il nostro è un intervento politico».