Anche problemi di ludopatia per l’uomo che uccise la moglie a Bovisio: disposta la perizia psichiatrica

Perizia psichiatrica per Giorgio Truzzi, l’autista 57enne sevesino dell’Altopiano reo confesso dell’omicidio della moglie Valeria Bufo, 56 anni. ammazzata ad aprile scorso, raggiunta da 3 colpi di pistola in auto a Bovisio Masciago. Emersi problemi legati alla ludopatia.
Sparatoria Bovisio Masciago: la vittima Valeria Bufo - foto da facebook
Sparatoria Bovisio Masciago: la vittima Valeria Bufo – foto da facebook Chiara Pederzoli

Perizia psichiatrica per Giorgio Truzzi, l’autista 57enne sevesino dell’Altopiano reo confesso dell’omicidio della moglie Valeria Bufo, 56 anni. ammazzata ad aprile scorso, raggiunta da 3 colpi di pistola mentre si trovava alla guida della sua macchina, ferma a un semaforo di Bovisio Masciago.


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La decisione di sottoporre Truzzi a un accertamento sulla sua capacità mentale, è stata presa d’ufficio dal sostituto procuratore Stefania Di Tullio, titolare delle indagini. Sin dai primi momenti successivi all’omicidio, Truzzi, quando ha realizzato di aver effettivamente ucciso la donna, è stato sopraffatto dallo choc, tanto che, nei primi momenti successivi al suo arresto, era stato condotto al reparto psichiatrico del San Gerardo in regime di detenzione. Successivamente Truzzi, assistito dall’avvocato Norberto Argento, è tornato in carcere.

Scavando nel suo passato, sono emersi gravi problemi legati alla ludopatia. Valeria Bufo sarebbe stata uccisa dopo il fallimento del legame fra i due, forse per questioni legate ai soldi. A fine mattinata dello scorso 19 aprile, Truzzi ha aspettato che la moglie, impiegata in una ditta di Bovisio, uscisse dall’ ufficio. Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Desio, l’ha inseguita con l’auto aziendale, una Smart.


All’altezza di un semaforo di corso Italia, a Bovisio, ha inserito le ‘quattro frecce’, è sceso dalla vettura ha aperto la portiera dell’Alfa Romeo su cui viaggiava, davanti a lui, la moglie Valeria Bufo, e le ha sparato 4 colpi di pistola, 3 dei quali a segno. La donna, poco prima dell’una, stava andando a prendere la minore (17 anni) dei loro tre figli, alla stazione. Era morta al San Gerardo di Monza. Truzzi, dopo aver mirato al torace, era tornato sulla Smart, ed era andato dritto alla caserma dei carabinieri di Seveso. «Ho sparato a mia moglie», aveva annunciato ai militari, prima di chiudersi in silenzio sino alla sera quando, interrogato dagli inquirenti, ha accusato un tracollo emotivo. Ora la decisione di sottoporlo a perizia psichiatrica.