Allarme per le linee di autobus di Monza e Brianza: a settembre nuovo taglio del 5%

Tra qualche mese la Provincia di Monza e Brianza riuscirà a garantire solo le linee di pullman utilizzate dagli studenti e dai pendolari. L’allarme è stato rilanciato da Gigi Ponti: dopo i tagli già effettuati, annunciata un’altra sforbiciata per settembre.
Monza, pendolari alla stazione degli autobus di piazza Castello
Monza, pendolari alla stazione degli autobus di piazza Castello Fabrizio Radaelli

Tra qualche mese la Provincia di Monza e Brianza riuscirà a garantire solo le linee di pullman utilizzate dagli studenti e dai pendolari. L’allarme è stato rilanciato martedì dal presidente Gigi Ponti all’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Sorte: taglio dopo taglio in Brianza la domenica gli autobus rimangono quasi tutti nelle rimesse, mentre le corse serali e negli orari non di punta sono state ridotte a più riprese.

A settembre, oltretutto, il servizio sarà limato di un altro 5% abbondante a causa della sforbiciata insostenibile ai trasferimenti statali. Dal 2008 è già stato decurtato dell’11% e se dal Governo non arriveranno 4.500.000 euro indispensabili a confermare i contratti nella Brianza ovest e nel vimercatese che scadranno a fine anno, da gennaio tragitti e orari saranno ritoccati di un altro 24%. Se così fosse rispetto al 2008 nel nostro territorio la contrazione del trasporto pubblico locale toccherà il 40%: sette anni fa gli autobus percorrevano 12,3 milioni di chilometri mentre nel 2016 potrebbero fermarsi a 9,1.

Tra le Groane e il Vimercatese ora i mezzi macinano 6,7 milioni di chilometri all’anno ma da gennaio rischiano di percorrerne circa 5 milioni: per mantenere il servizio attuale in tutta la Brianza occorrerebbero 18,7 milioni di euro ma sul piatto ce ne sono solo 13,6.

Ponti ha tentato di batter cassa al Pirellone, ma dovrà accontentarsi dei tavoli di confronto annunciati da Sorte: «Lo Stato – ha commentato l’assessore regionale – non ha più soldi e taglia a tutti. In Lombardia sono arrivati 50 milioni in meno per il trasporto locale: noi ne abbiamo tolti 25 al ferro e 25 alla gomma, di cui 17 alle linee urbane di Milano» che riescono ad assorbire più facilmente la contrazione grazie alla mole di biglietti venduti.

«Stiamo tutti – ha aggiunto Sorte – grattando il fondo. Siamo, comunque, pronti a confrontarci con le province per non lasciare indietro nessuno».