Alla scuola di Verano, dal cyberbullismo al fumo: «Abbiate il coraggio di dire no»

Lezione speciale, nei giorni scorsi, alla scuola secondaria di primo grado di Verano Brianza. In cattedra, per parlare di legalità, bullismo, cyberbullismo, fumo, droghe e alcol, un docente d’eccezione: il maresciallo dei carabinieri.
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– Immagini di cyberbullismo e grafici prodotti dall’azienda sevesina Utility Line Italia Sara Ballabio

Lezione speciale, nei giorni scorsi, alla scuola secondaria di primo grado di Verano Brianza. In cattedra, per parlare di legalità, bullismo, cyberbullismo, fumo, droghe e alcol, un docente d’eccezione, il maresciallo Antonino Titone, dal gennaio della scorso anno comandante della locale stazione dei carabinieri. Il maresciallo ha messo in guardia tutti i ragazzi sulle conseguenze delle loro scelte, affrontando in modo pratico e semplice, esempi concreti alla mano, varie problematiche tipiche dell’adolescenza.


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«Abbiate il coraggio di dire no. E rispettare i no che vi arrivano dagli adulti: sono quelli che vi fanno crescere», l’appello.

Durante le due ore di incontro sono stati analizzati i rischi dell’uso poco accorto dei social network, e quelli a cui va incontro chi fa il bullo. Con una importante premessa: «Nei casi di bullismo non ci sono solo la vittima e il carnefice. C’è anche lo spettatore, che è complice del bullo, se non lo denuncia. Il bullo prende forza dalla paura della sua vittima, ma la vittima ha un’arma potentissima, dalla sua: se troverà chi vorrà schierarsi al suo fianco, vincerà. Ragazzi, mettetevi sempre – l’invito – dalla parte dei deboli».

Decine, a fine incontro, le domande dei ragazzi, che hanno approfittato della presenza del maresciallo per togliersi dubbi e perplessità e per chiedere consigli su come comportarsi nella vita di tutti i giorni, dentro e fuori le mura della scuola.

E se ai ragazzi della secondaria di primo grado il comandante ha augurato di «conservate la curiosità solo per le cose belle, senza farsi attirare da alcol, fumo e droghe», agli over sessantacinquenni radunati in biblioteca venerdì pomeriggio della scorsa settimana ha illustrato come difendersi dai più comuni (eppure tanto diffusi) raggiri.

Una cinquantina i presenti, con il sindaco Massimiliano Chiolo e il parroco don Giovanni Rigamonti. Tutti a prendere nota dei consigli pratici e degli ammonimenti dispensati dal comandante, per evitare di diventare vittime di malintenzionati truffatori senza scrupoli. Su tutti, quello di chiamare il 112 al minimo sospetto.

«Siamo qui per voi. Non disturbate», l’accorato invito del maresciallo, che ha ricordato anche di non aprire casa agli sconosciuti, diffidare da chi, per strada, si dice amico di figli e nipoti, verificare che i sedicenti tecnici che suonano al citofono e chiedono di vedere l’ultima bolletta siano davvero mandati dalla società del gas o della luce, e aiutarsi tra vicini a tenere sotto controllo le rispettive case. «Occhi aperti», la raccomandazione.