Albiate, chiuse le indagini sulla morte in Milano-Meda del tassista eroe: due indagati

Chiuse le indagini sul tragico incidente stradale sulla Milano-Meda costato la vita all’albiatese Eugenio Fumagalli, salito tristemente agli onori delle cronache come il “tassista eroe”. Due persone indagate: uno per omicidio stradale, uno per omissione di soccorso. Per entrambi l’aggravante dello stato di ebbrezza.
Albiate: Eugenio Fumagalli
Albiate: Eugenio Fumagalli

Chiuse le indagini sul tragico incidente costato la vita all’albiatese Eugenio Fumagalli, salito tristemente agli onori delle cronache come il “tassista eroe”, morto il 13 gennaio 2019 sulla Milano-Meda, all’altezza del comune di Cesano Maderno, travolto da una macchina mentre soccorreva due giovani rimasti coinvolti in un altro incidente stradale avvenuto poco prima.


LEGGI Le notizie su Eugenio Fumagalli

La procura di Monza (pm Alessandro Pepè) ipotizza il reato di omicidio stradale nei confronti di un medese, 48 anni, che è sempre stato indagato a piede libero. Sono invece di omissione di soccorso e lesioni colpose i reati di cui deve rispondere un lazzatese di 28 anni, che per la vicenda ha trascorso qualche mese agli arresti domiciliari con il permesso di recarsi al lavoro, e un periodo successivo sottoposto all’obbligo di firma. Al primo dei due viene contestata l’aggravante dello stato di ebbrezza.

Il lazzatese è l’automobilista la cui condotta diede vita alla catena di eventi sfociati in tragedia. Al volante di una Audi A3, infatti, di notte, guidando a velocità “non inferiore a 125/130 chilometri orari, travolse una Fiat Seicento sui cui viaggiava una coppia di fidanzati brianzoli, rimasti poi feriti in modo non grave, e poi si allontanò senza prestare soccorso. Fumagalli, 47 anni, autista di taxi, si era fermato a prestare soccorso a questi due, di fatto salvando loro la vita, alla luce di quanto avvenuto successivamente.
Sulla scena, infatti, piombò un’altra Audi A3, guidata (anche in questo caso a velocità “superiore ai limiti imposti”) dal medese 48enne, che urtò la Fiat Seicento, spingendo la macchina contro il povero Fumagalli travolto e “scaraventato a circa 38 metri dal punto di urto, riportando lesioni letali”, secondo quanto ricostruito dagli esperti nominati per ricostruire la dinamica. Inizialmente era stato indagato un terzo automobilista, cittadino rumeno, sulla cui posizione è stata però formulata richiesta di archiviazione al gip da parte della procura brianzola. La morte del cittadino albiatese aveva suscitato grande commozione. Nel mese di ottobre scorso, la pro loco di Petrignano d’Assisi, ha conferito il premio “Samaritano” 2019 alla memoria di Fumagalli. I colleghi taxisti milanesi, invece, avevano avviato una raccolta fondi on line per acquistare defibrillatori da dare in dotazione a personale competente.