Agrate perde il fiumano Nereo Bulian. 83enne con una passione innata per il calcio si è spento nel weekend dopo che qualche settimana fa era stato colpito da un ictus. Sul finire degli anni ’40 aveva abbandonato Fiume perché voleva restare italiano a prezzo di restare con la sua famiglia al campo profughi prima a Massa Carrara e poi alle stalle della Villa Reale a Monza.
Aveva iniziato a lavorare fin da giovane, prima lavando delle biciclette per poi diventare tecnico all’Italpress, alla Manuli Plast e infine all’IBM a Vimercate. La sua vera passione era il calcio: tifoso juventino e soprattutto instancabile allenatore delle giovanili di diverse squadre come la Pro Sesto, Pessano, San Damiano. Per tanti ragazzi è sempre stato il mister e, tra le particolarità, aveva conosciuto sua moglie Jole Luraghi sul finire degli anni ’70 proprio su un campo di calcio.
Si posarono nell’80 e dalla loro unione è nata Veronica altra grande appassionata di calcio cresciuta con la palla tra i piedi. «Ho conosciuto Nereo perché lavorava con mio fratello Franco e una sera mi ha portato a vedere una partita dove quello che poi sarebbe diventato mio marito era a bordo campo a guidare i ragazzi in campo – ha detto Jole -. Nereo è sempre stata una persona allegra, piena di vita con una grande passione per i viaggi e soprattutto portava sempre nel cuore Fiume. Tutti gli anni si recava nella sua città natale che è stato costretto a lasciare da bambino. L’ultimo grande viaggio che abbiamo fatto insieme è stato in Giappone». I funerali si sono svolti martedì pomeriggio nella chiesa di Sant’Eusebio prima che la salma venisse trasferita al tempio crematorio. Tanti amici e parenti si sono stretti intorno alla famiglia Bulian esprimendo vicinanza e cordoglio.