Agrate Brianza, il centro di accoglienza chiude a fine luglio dopo cinque anni

Chiude a fine luglio, dopo cinque anni, il centro di accoglienza di Agrate Brianza gestito dalla Croce rossa. Iniziato il trasferimento di dieci dei 37 ospiti non positivi al coronavirus. Resta da stabilire il futuro della casa cantoniera.
Agrate centro profughi
Agrate centro profughi Michele Boni

Sono cominciati i trasferimenti degli ultimi migranti presenti nel centro d’accoglienza di Agrate Brianza. A inizio settimana, dopo una conference call tra Prefettura, Ats e Croce Rossa che gestisce l’hub, dieci dei 37 ospiti non positivi al Covid-19 sono stati spostati in altre strutture in Provincia di Monza e Brianza.

«Abbiamo avuto un aggiornamento sulla situazione in settimana – ha affermato il sindaco Simone Sironi – e piano piano l’ex casa cantoniera si sta svuotando».


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L’operazione di trasferimento dei richiedenti asilo si sarebbe dovuta concludere già a metà luglio, ma la presenza di due ragazzi positivi al Coronavirus ha rallentato un po’ tutta la procedura.

«Contiamo di trasferire i restanti 27 ospiti in altri centri d’accoglienza tra questa e la prossima settimana, lasciando i casi positivi al Covid-19 fino a fine luglio quando concluderanno il periodo di quarantena – ha detto il presidente della Cri Matteo D’Alessandro – Dopodiché l’ex casa cantoniera della Provincia di Monza verrà chiusa, come era già stato preventivato».

Tutto procede per il verso giusto, dopo il rallentamento della scorsa settimana quando l’Ats, sottoponendo gli immigrati al tampone, aveva scoperto due ragazzi malati di Covid.

Anche se prima dell’ultima conference call tra Prefettura, Ats e Croce Rossa non era mancato qualche malumore soprattutto da parte dell’amministrazione comunale poiché Ats settimana scorsa aveva permesso a 10 dei 37 ospiti dell’hub di lasciare la quarantena ed uscire dalla struttura senza rispettare l’isolamento imposto. Qualcosa non deve aver funzionato nel coordinamento dei vari enti che stanno gestendo i profughi. Ad ogni modo la questione è stata risolta e i 10 extracomunitari sono rientrati nel campo con l’obbligo di restarci prima dei trasferimenti che si stanno verificando in queste ore.

A fine luglio come detto chiuderà il centro profughi aperto nell’estate del 2015.

Rimane invece da capire che sarà dell’ex casa cantoniera della Provincia. Croce Rossa ha espresso più di una volta l’intenzione di rimanerci per condurre le proprie attività che più la caratterizzano come il trasporto dei malati e dei sanitari. Nei giorni scorsi ci sono stati degli incontri tra Provincia e Cri e adesso bisogna attendere risposte nel merito da parte dell’ente presieduto da Luca Santambrogio.