Agrate Brianza: amici e solidarietà per il bambino di 8 anni escluso per razzismo

Il bimbo di Agrate Brianza escluso dalla partita per il colore della pelle è tornato a giocare con gli altri bambini. La reazione della politica.
Agrate razzismo parco via Vismara
Agrate razzismo parco via Vismara Michele Boni

Il bimbo discriminato ad Agrate Brianza, escluso dalla partita per il colore della pelle, è tornato a giocare con gli altri bambini. Il caso di razzismo risale alla settimana scorsa e ha avuto per protagonista il piccolo agratese di origine ivoriana di 8 anni, respinto da un gruppetto di coetanei al campo di basket del parco di via Vismara:«Non puoi giocare con noi, non ci piacciono i neri» si era sentito dire. A inizio settimana con la mamma è tornato proprio lì e, mentre era seduto sulla panchina, è stato avvicinato da altre mamme e figli che hanno mostrato la loro solidarietà.

Poi la naturale conclusione: il bambino si è messo a giocare con quegli amichetti trovati nel giardino pubblico.


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«Siamo contenti – ha raccontato la madre – perché attraverso il post dei giorni scorsi stiamo ricevendo tanta solidarietà e, soprattutto, nostro figlio comincia a capire che è una piccola minoranza che discrimina per il colore della pelle».

Dopo quella del sindaco Simone Sironi, è arrivata la soldarietà dell’onorevole leghista Massimiliano Capitanio.
«Mando un simbolico e forte abbraccio al bambino e prego anche perché gli altri bambini che si sono resi protagonisti di questo vergognoso episodio possano trovare nella scuola, in famiglia e nelle nostre comunità una possibilità di crescita e di riscatto – ha commentato il politico concorezzese – La legge finalmente approvata sull’Educazione civica (di cui il brianzolo è firmatario, ndr) sarà un’occasione per discutere fin dalla scuola materna di rispetto e tolleranza. Perché è sconfortante sapere che anche dei bambini, che solitamente hanno molto da insegnare agli adulti, abbiano compiuto un gesto razzista. Ogni forma di discriminazione va condannata e punita. Chi pensa che il colore della pelle faccia la differenza è un idiota. La politica non c’entra, qui si tratta di ignoranza medioevale».