«Viaggio spesso sia per lavoro che motivi personali. Ho in programma a breve un volo con la mia famiglia e credo partiremo, è impossibile prevedere dove e quando ci saranno altri attentati. Non possiamo smettere di vivere, ovvio che un po’ di paura ci sarà».
Daniela Richiusa vive a Villasanta. È manager in una società di strumenti medicali e martedì mattina era in viaggio per Bruxelles. Decollata di buon mattino da Malpensa con un volo della compagnia EasyJet, mentre in Belgio la prima esplosione scuoteva l’aeroporto internazionale Zaventem.

Era in viaggio con alcuni colleghi ed altri passeggeri che avrebbero dovuto raggiungere il Belgio. La rotta è stata prima deviata a Maastricht e poi l’aereo è rientrato in Italia, intorno alle 13.30.

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«È stato il destino, ti senti miracolato – aveva spiegato in mattinata all’agenzia Ansa – ero in viaggio verso Bruxelles per un meeting internazionale, molti colleghi che erano su altri voli sono rimasti bloccati negli aerei sulla pista di Bruxelles, altri in arrivo dall’Europa sono stati dirottati su altri aeroporti. Per fortuna stiamo tutti bene, anche se di alcuni non sappiamo ancora dove siano e come siano usciti dall’aeroporto».

Com’è andata l’ha raccontato anche un’altra passeggera: «In volo ci hanno avvisato dell’impossibilità di atterrare a Bruxelles e che ci avrebbero dirottato su Maastricht: abbiamo scoperto cosa fosse successo solo una volta atterrati, è stato tremendo».

«Volo su Bruxelles spesso, ci sono stato due settimane fa per motivi di lavoro – ha raccontato ancora Ugo Pretato, milanese – è uno degli aeroporti migliori d’Europa, io sono fatalista».

«Siamo stati fortunati – gli fa eco un altro viaggiatore – la compagnia aerea ci ha fatto rientrare subito, da Maastricht qualcuno ha scelto di proseguire in autobus verso Bruxelles, credo si tratti di residenti in città o persone che hanno qualcuno da andare a prendere».