Accecato dalla gelosia picchia la compagna e la costringe a toccare un filo elettrico scoperto

L’avrebbe insultata, picchiata e persino costretta a toccare un cavo elettrico scoperto che le ha in seguito attorcigliato attorno al collo per poi percuoterla per ore con una bottiglia: sevizie a non finire quelle che una donna ha denunciato alla polizia di Monza, commesse a suo dire dal compagno 35enne.
Il pronto soccorso del San Gerardo di Monza
Il pronto soccorso del San Gerardo di Monza

L’avrebbe insultata, picchiata e persino costretta a toccare un cavo elettrico scoperto che le ha in seguito attorcigliato attorno al collo per poi percuoterla per ore con una bottiglia: sevizie a non finire quelle che una donna ha denunciato alla polizia di Monza, commesse a suo dire dal compagno 35enne di origine egiziana, già noto per lesioni, tentata estorsione e giuda in stato di ebbrezza.

Una denuncia “difficile” che la donna ha deciso di sporgere domenica 10 marzo nel pomeriggio dall’ospedale San Gerardo dove si è rivolta per le cure del caso (si è presentata con il corpo pieno di lividi, il volto tumefatto e con vistosi segni sul collo), ne avrà per 22 giorni, grazie alla sensibilità e professionalità dimostrate dagli agenti intervenuti.

I poliziotti le hanno tra l’altro spiegato che il compagno, per quello che ha fatto (secondo quanto ha riferito, ha subito altre due aggressioni violente a febbraio), può essere perseguito d’ufficio dal Commissariato. Le sevizie sarebbero avvenute nella notte tra sabato e domenica nell’appartamento della donna, a Triuggio, dove si era recata con il compagno dopo che quest’ultimo l’aveva attesa fuori dal lavoro in quanto sospettava che lei lo tradisse, circostanza che la donna ha sempre negato.