A Verano tre adulti col morbillo in un mese, l’Ats: «Opportuno vaccinarsi»

Tre casi di morbillo in pazienti adulti a Verano Brianza nell’ultimo mese, altri cinque casi al pronto soccorso di Carate Brianza. Nelle ultime settimane i medici di base veranesi si sono trovati di fronte tre donne con i classici sintomi della malattia: febbre alta e macchie rosse. L’esperto: «Non c’è epidemia, opportuno vaccinarsi».
Il pronto soccorso dell’ospedale di Carate Brianza
Il pronto soccorso dell’ospedale di Carate Brianza Attilio Pozzi

Tre casi di morbillo in pazienti adulti a Verano Brianza nell’ultimo mese. Nelle ultime settimane i medici di base che operano in paese si sono trovati di fronte tre donne con i classici sintomi della malattia, febbre molto alta e macchie rosse sulla pelle, che solitamente si manifesta nei primi anni di vita.

Un numero singolare, che in paese ha destato preoccupazione. Per nessuna delle tre, tra i venti e i quarant’anni, si è reso necessario un ricovero ospedaliero ma a una, in particolare, si sono manifestate gravi complicazioni alla vista che per due volte negli ultimi sette giorni l’hanno costretta a presentarsi al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele III di Carate Brianza per un controllo.

Pronto soccorso in cui, dal 2 febbraio, sono stati registrati cinque casi di morbillo, uno relativo a un bambino di due anni e gli altri quattro ad adulti: uomini e donne residenti a Giussano, Barlassina e Carate. Sono stati tutti indirizzati al reparto Infettivi del San Gerardo di Monza per essere seguiti al meglio.

Le tre veranesi non erano state vaccinate da piccole, come confermano dall’Ats della Brianza, l’agenzia di tutela della salute che ha sostituito l’Asl di Monza e Brianza.

«Riguardo ai tre casi di morbillo relativi a tre donne adulte di Verano Brianza – spiega in una nota Davide di Caterina, medico referente dell’unità operativa Malattie infettive del dipartimento di prevenzione – possiamo confermare che non erano state vaccinate e che comunque non c’è evidenza di correlazione tra i casi».
Le tre veranesi, dunque, non sono entrate in contatto l’una con l’altra. Pura casualità, il fatto che le tre siano tutte residenti nello stesso comune: non c’è in atto alcuna epidemia.

«Per ciò che riguarda un aumento dell’incidenza di casi di morbillo – continua la nota del dottor Davide di Caterina – si ritiene correlato alla stagionalità della patologia, che aumenta nel periodo del tardo inverno e dell’inizio primavera».

Tutte le persone che si sono ammalate non erano, come detto, vaccinate. Il consiglio è quello di non sottrarsi ai vaccini.
«È opportuno mantenere alta la copertura vaccinale per morbillo. L’Agenzia di tutela della salute della Brianza – annuncia l’esperto – promuoverà attività di sensibilizzazione della popolazione sulla problematica in sinergia con l’Azienda socio sanitaria territoriale».

In caso di febbre, tosse e macchie rosse sul corpo è necessario consultare tempestivamente un medico per valutare la possibilità che si tratti di morbillo, limitando così ulteriori rischi e contagi.