A Seveso i gioielli sono in legno Camagni e l’arte dell’intaglio

La passione per l’intaglio prima e quelle per le vetrate artistiche e per i presepi poi, hanno scandito il tempo libero degli ultimi trent’anni di Angelo Camagni. Sessantadue anni, ex operaio in pensione, a causa di una caduta si è avvicinato all’arte e da allora non l’ha più lasciata.
Seveso - Angelo Camagni
Seveso – Angelo Camagni Ivan Bavuso

La passione per l’intaglio prima e quelle per le vetrate artistiche e per i presepi poi, hanno scandito il tempo libero degli ultimi trent’anni di Angelo Camagni. Sessantadue anni, ex operaio in pensione, a causa di una caduta si è avvicinato all’arte e da allora non l’ha più lasciata. La sua casa di via Torino è piena delle sue opere: grandi e piccole. Persona modesta ha raramente messo in mostra i propri lavori, ora però vorrebbe sistemare un locale della sua casa per allestire un piccolo museo. L’ultimo lavoro realizzato è stato un presepe popolare semovibile che fino al 26 gennaio potrà ancora essere apprezzato dagli amanti di questa non facile disciplina artistica:

«Questo hobby è nato una trentina di anni fa. Mi ero fatto male a causa e non potevo andare al lavoro, a stare fermo però non ero capace e così ho raccolto l’invito di un conoscente che mi ha introdotto al traforo».

Le prime opere col traforo sono state semplici, ma via via la vena creativa di Camagni è cresciuta. Sono stati così riprodotti alcuni monumenti famosi come la torre Eiffel, la torre di Pisa o la Mole Antonelliana. Impegnativa la ricostruzione in legno del Duomo di Milano e ora, in fase di ultimazione, quella della certosa di Pavia.

Il suo interesse artistico è stato poi rivolto alle vetrate e ai presepi:

«Ho frequentato a Desio un corso per imparare a realizzare vetrate artistiche, mentre a Giussano un corso per presepisti» ha spiegato ancora Camagni che insieme a Giorgio Pontigga ha anche allestito il presepio del santuario di Baruccana. Il vetro ha poi incontrato la religione e Camagni ha realizzato anche un presepe in stile Tiffany. Tale opera continua ad essere richiesta al museo del presepe di Dalmine, richiesta che per il momento non ha trovato soddisfazione, ma che l’anno prossimo potrebbe anche essere accolta.