A Seregno la filosofia dello chef non vedente Antonio Ciotola: «Tatto, gusto e olfatto per una buona cucina»

Incontro speciale per gli studenti dell’istituto enogastronomico e ospitalità alberghiera del Ballerini di Seregno, all’interno del progetto “Scuola attiva e pratica”: in cattedra ai fornelli lo chef non vedente Antonio Ciotola.
Lo chef Antonio Ciotola al lavoro nel laboratorio di cucina dell'istituto alberghiero Ballerini assieme alla chef Paola Silva
Lo chef Antonio Ciotola al lavoro nel laboratorio di cucina dell’istituto alberghiero Ballerini assieme alla chef Paola Silva Paolo Volonterio

Gli studenti dell’istituto enogastronomico e ospitalità alberghiera del Ballerini di Seregno, all’interno del progetto “Scuola attiva e pratica”, hanno incontrato lunedì 17 gennaio lo chef non vedente Antonio Ciotola, presidente onorario del Dse (dipartimento solidarietà emergenze della Federazione italiana Cuochi) e formatore nell’ambito delle cucine in emergenza .

Ciotola, originario di Pozzuoli ma ormai marchigiano da anni, è titolare del ristorante “La taverna degli archi” a Belvedere Ostrense in provincia di Ancona che gestisce con la moglie Manola Mariani. Nel 2005 ha perso la vista causa un incidente avvenuto nella notte di Capodanno: mentre stava festeggiando con i commensali un fuoco d’artificio l’ha colpito rendendolo completamente cieco.

Prima di iniziare a mostrare agli studenti del Ballerini come prepara i piatti e svelare tanti piccoli particolari e accorgimenti, ha raccontato in breve la sua storia sottolineando che: “L’incidente mi ha fermato per sei mesi, un periodo brutto, non tanto per il dolore fisico ma perché pensavo di non poter tornare a lavorare. Trascorsi i sei mesi sono rientrato in cucina e ho preso in mano i coltelli per capire se ero ancora in grado di usarli. Il risultato è stato positivo e da lì ho iniziato una nuova avventura con tanta soddisfazione”.

Mentre lavorava tagli di carne ha proseguito: “Ogni mattina quando entro in cucina saluto i miei attrezzi, il coltello, l’affilatrice, il tritacarne e paradossalmente mi taglio meno adesso di quanto non capitava prima”.

Ha esortato gli studenti a “non arrendersi mai perché ad ogni problema c’è una soluzione e dopo ogni salita c’è una discesa. Bisogna saper pianificare, accettare e trovare un equilibrio interiore. Con la volontà si possono raggiungere tanti obiettivi. I miei occhi sono le mani. Tatto, gusto e olfatto sono i tre sensori per una buona cucina”.

Tra i tanti esempi mostrati agli studenti che hanno seguito stupiti e affascinati anche dalle sue parole, perché Ciotola, mentre mostrava la preparazione di alcune pietanze parlava a ruota libera, ha risposto alla domanda su come faccia a riconoscere e a preparare le pietanze con i peperoni di diverso colore? “Li riconosco dal profumo”, ha risposto.