A Seregno la boutique della moda introvabile che diventa accessibile

Si chiama “Second love” ed è nata per iniziativa di Simone Monguzzi, 34 anni e esperienza anche nel giornalismo di moda. A Seregno propone “abiti nuovi che provengono da archivi dei marchi più importanti sia italiani che statunitensi a prezzi democratici. Capi unici, esclusivi”.
Simone Monguzzi nella sua boutique di via Garibaldi
Simone Monguzzi nella sua boutique di via Garibaldi Paolo Volonterio

Con “Second Love”, in via Garibaldi a Seregno, s’è insediato un negozio di moda che offre atipicità, rispolverando un recente passato. A ricreare originalità è Simone Monguzzi, 34 anni di Lesmo.

“Ho scelto Seregno – ha detto – perché è una piazza viva, una città aperta alle novità e in questa importante arteria commerciale mancava questa idea di shopping”.

Monguzzi, ha alle spalle il liceo artistico della villa Reale di Monza e la Marangoni dove si è laureato con lode, quindi 10 anni di giornalismo di moda con Flair, Vogue, Uomo Vogue e Grazia, per cui è stato corrispondente da Parigi.

“Sono rientrato nel novembre 2019 – ha spiegato – e ho deciso di aprire una piazza per abiti nuovi che provengono da archivi dei marchi più importanti sia italiani che statunitensi a prezzi democratici. Capi unici, esclusivi”.
Il nome Second Love? “È nato dall’idea poetica – ha risposto – perché il secondo amore è meglio del primo. Second Love è una nuova idea di fruizione della moda. Nasce dalla constatazione che nella zona intorno a Milano non esisteva ancora un luogo dove trovare capi di pregio a prezzi accessibili. Nessun pezzo in vendita, infatti, supera i 500 euro”.

Nella boutique Monguzzi desidera condividere la sua passione per lo stile, personale e raffinato, composto da pezzi capaci di superare le stagioni, “perché la vera moda è fatta di qualità e innovazione”.
Per un’idea di consumo meno dannoso per l’ambiente, tanto che ha selezionato una serie di capi nuovi che hanno una storia e che hanno fatto la storia dello stile contemporaneo. Da Givenchy a Louis Vuitton, da Prada a Gucci. Ogni abito o accessorio è un pezzo ormai introvabile, scelto con cura dalle collezioni più rappresentative delle maison e rimesso sul mercato.

“La boutique – ha aggiunto – diventa così il luogo ideale anche per i collezionisti e per chi vuole dare un tocco originale e senza tempo al proprio look”.

“Second Love” è stato progettato dallo studio di architetti Bunker Arc e arredata con pezzi di design scelti da Monguzzi stesso, per ricreare una sorta di Wunderkammer (storicamente una “camera delle meraviglie”) contemporanea: per le pareti è stata scelta una nuance creata dall’architetto e designer svizzero francese Le Corbusier. Le confezioni sono realizzate in carta riciclata e timbrate a mano con il logo del negozio, per ridurre al massimo lo spreco e l’impatto ambientale. All’interno si trovano anche pezzi di design, che vanno dal modernariato agli oggetti di Fornasetti.