Nell’anno delle celebrazioni centenarie (2020) della presenza delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento in città, è stato ricordato, all’interno del monastero di via Stefano a Seregno, il secolo di vita di suor Anna Maria del Sacro Cuore, al secolo Anna Profumo. Nata nel marzo 1920 a Roccagrimalda (Alessandria), cresciuta a Rapallo e a Genova. È in città da una decina di anni, dopo averne trascorsi parecchi nel convento di Genova di via Byron, zona Albaro, e tuttora chiuso. Cento anni ricordati con una lucidità incredibile di mente e di parola e una confortevole capacità di movimento secondo una ricetta: assistere le consorelle malate e assai più giovani, ma soprattutto pregare, pregare senza sosta “avendo sempre fiducia nel Signore”..
Una storia unica e esemplare. La sua è stata una vita, fin da ragazza, di attesa di vivere in preghiera: il sì, gioioso e subito accolto, è arrivato a 72 anni, in età impropria per l’avvio della scelta claustrale. A 100 anni trasmette a tutti la freschezza della felicità per il dono ricevuto. Diversi “ostacoli” le si sono frapposti favorendo un lungo rinvio: le condizioni di salute della mamma (morta a 98 anni), la presenza di due sorelle “che volevano studiare” (Paola, deceduta a 97 anni e Maria Vittoria, sposata a Treviglio, mancata a 87 anni nel febbraio scorso), il periodo trascorso come educatrice (essendo diplomata maestra a 17 anni) nelle famiglie degli armatori Costa a Rapallo, i 30 anni svolti da assistente di un sacerdote malato a Rivarolo di Genova, sempre mantenendo intatto il desiderio di clausura fino all’incontro con un parroco che l’ha guidata ed aiutata nella sua volontà, che si è compiuta con la presentazione alle Suore Adoratrici di Genova Albaro, l’accoglienza e il suo «eccomi» a Gesù.
Come ha vissuto un’esperienza che continuamente si allontanava? Suor Anna Maria risponde con semplicità: “È stato il Signore a volerlo e a volermi”.
Sono rarissimi i casi di donne entrate in clausura in età così avanzata. Da Genova, primo luogo di clausura a Seregno, dove esercita la missione di preghiera e di adorazione come fosse una novizia, ha dimostrato che l’amore al Signore vince tutto. La superiora del monastero, suor Daniela Pozzi, riferisce con entusiasmo che “suor Anna Maria è ancora attiva, esempio ammirevole per tutte, la troviamo spesso in preghiera qua e là nel monastero, non solo in chiesa. L’abbiamo festeggiata per i 100 anni con letizia di tutte noi”.
Pregare è il senso della quotidianità di suor Anna Maria, che, dopo quasi 30 anni di professione e 100 all’anagrafe, canta il Magnificat per essersi vista “aprire la porta”, speranza realizzata dopo lunga attesa.