Denunciati a marzo 2020 per aver riportato informazioni false sulla autocertificazione utilizzata per uscire di casa in zona rossa, sono stati assolti un anno dopo da un giudice del Tribunale di Reggio Emilia per la “indiscutibile illegittimità” del Dpcm dell’8 marzo 2020. Una sentenza che crea un precedente. La vicenda riguarda una coppia che, uscita di casa in zona rossa, aveva riportato sull’autodichiarazione una falsa motivazione e dopo un controllo dei carabinieri e una denuncia erano andati a processo per il reato di falso ideologico in atto pubblico.
Il giudice ha concluso che il reato non sussiste in quanto il Dpcm dell’allora presidente del consiglio Giuseppe Conte, il primo di una serie che potrebbe concludersi in questi giorni se Mario Draghi prenderà la strada del decreto legge, rappresenta un atto amminitrativo e, secondo la Costituzione, non può disporre alcuna limitazione della libertà personale.