A Monza si aspetta il treno per quindici ore al giorno: quasi 1000 i minuti di ritardo

Il CittadinoMB ha sommato i minuti di ritardo accumulati dai treni in transito alla stazione di Monza: dalle 6 del mattino alle 21 di un giorno lavorativo qualsiasi. Il risultato? Quasi 1000 minuti di ritardo.
A Monza si aspetta il treno per quindici ore al giorno: quasi 1000 i minuti di ritardo

Novecentotrentadue minuti di ritardo accumulati da 91 treni controllati dalle 6.30 del mattino alle 21 di sera di un lunedì qualsiasi. Quindi ore di ritardo in quindici ore di servizio. Una bella media per le corse di Trenord che si fermano a Monza. Che provengano da Como, Albairate, Lecco, Bergamo o Milano, poco importa: il calvario quotidiano dei pendolari è sempre lo stesso. I disastri, ovviamente, si registrano nelle ore di punta del trasporto, da e verso la città della Madonnina: basti pensare che nelle prime tre ore di esame, dalle 6.30 alle 9, 29, i treni hanno accusato ritardi pari a 5,51 ore. Ovvero 331 minuti su 180 di osservazione, praticamente il doppio.

Cosa succede – L’aneddotica in questo campo è infinita: dai treni per Centrale presenti sui tabelloni a Monza ma non sui binari ai misteriosi ritardi di quasi mezzora accumulati dai convogli da e per Bergamo, sempre più simili alle tradotte ferroviarie utilizzate nei primi decenni del secolo scorso per il trasporto delle truppe. Dall’impossibilità di salire sulle carrozze, già strapiene quando entrano in Brianza al mattino e che trasformano l’attesa lungo i binari in una specie di assalto alla diligenza, alle corse cancellate all’ultimo minuto e senza motivo: più facile eliminare un treno che intasare rotte sature e causare così ritardi su ritardi. I pendolari si accomodino su quello successivo.

Che la situazione sia ormai fuori controllo lo certifica anche Trenord. Ecco cosa ha scritto settimana scorsa a una pendolare che aveva messo nero su bianco tutte le magagne che patisce ogni giorno: sulla Milano-Bergamo via Carnate “il problema principale è rappresentato dalla difficoltà di circolazione dei treni in entrambe le direzioni per un tratto di linea (Carnate-Bergamo) in cui esiste un unico binario: è sufficiente infatti un minimo ritardo da parte di un treno verso una direzione o l’altra che si verificano ritardi a catena per attesa treni incrocianti.

Quanti problemi – Ulteriori problemi si manifestano nella tratta Carnate-Milano, dove sono sì presenti 2 binari, tuttavia devono coesistere 3 direttrici (Lecco – Milano via Carnate, Bergamo – Milano via Carnate, Milano-Lecco-Tirano). Anche in questo caso basta un minimo ritardo da parte di uno di questi treni per provocare ritardi a cascata, in considerazione anche del fatto che i treni provenienti da Tirano hanno la precedenza, in quanto non effettuano fermate intermedie nella tratta Lecco – Monza. I ritardi dei treni sono monitorati giornalmente e quotidianamente vengono predisposti opportuni report che danno traccia di ogni singolo treno dei circa 2200 al giorno. Questo studio consente di aggredire le criticità che affliggono i treni più penalizzati con interventi mirati. Oltre alle attività di monitoraggio, infatti, vengono effettuate verifiche dedicate per individuare le cause e studiare strategie per la risoluzione dei problemi”.
Una risposta che non può che lasciare l’amaro in bocca: il binario unico verso Bergamo c’è da fine Ottocento, ovvero alla data di costruzione del ponte di Paderno d’Adda; sui report quotidiani sui ritardi, basta recarsi in qualsiasi stazione e dare uno sguardo ai tabelloni di arrivi/partenze per farsi un’idea della situazione. Quanto alle criticità aggredite…meglio lasciare perdere.

E con Expo 2015? – E la situazione non può che peggiorare in vista di Expo. Già adesso i pendolari della Milano-Bergamo via Carnate, ad esempio, devono fare i conti con i lavori a Porta Garibaldi per il rifacimento delle banchine: gli operai le stanno alzando per permettere la fermata dei Frecciarossa. Lavori che costringono i convogli dei pendolari a fare un giro diverso, allungando la corsa di 8 minuti ma in realtà dilatandola anche di mezzora, per passare dalla fermata di Villapizzone. Ma cosa succederà al già fragile trasporto pendolare quando Milano inizierà a ricevere treni carichi di turisti di Expo? Milano, dice Trenitalia, diventerà il principale hub d’Italia, con 236 treni al giorno dalle maggiori città d’Italia di cui 148 “Frecce”, spalmate sulla stazione di Rho e su quelle storiche del centro cittadino.