A Monza il primo trapianto integrale dell’articolazione del ginocchio

A Monza il primo trapianto integrale di ginocchio. E’ accaduto al Policlinico per mano dell’équipe di ortopedia del dottor Domenico Siro Brocchetta. Donatrice una donna, donatrice la ricevente, che sta bene. È il primo al mondo
A Monza il primo trapianto integrale dell’articolazione del ginocchio

A Monza il primo trapianto integrale di ginocchio. E’ accaduto al Policlinico per mano dell’équipe di ortopedia del dottor. Domenico Siro Brocchetta (in foto), primario della divisione di chirurgia protesica di anca e ginocchio. Nato a Bollate 53 anni fa, si è laureato in medicina nel 1979 a Milano e qui si è specializzato in ortopedia nel 1984. Nel 1999 ha messo a punto una nuova tecnica chirurgica per il trapianto di cartilagine e, nel 2003, ha eseguito il primo trapianto in Europa di ginocchio da cadavere.

“Quello di Monza è il primo trapianto completo di articolazione funzionante di ginocchio – ha detto il medico-. Non esistono in letteratura precedenti documentati per cui credo di poter affermare che è il primo intervento di questo tipo al mondo”.

G.P. donna di 37 anni ha ricevuto il ginocchio da un’altra donna, deceduta a novembre. Si era conclusa un’attesa che durava da tempo: finalmente era giunta la parte anatomica ricercata dalla banca dell’osso. Appartiene a una donna di 41 deceduta a novembre.

La paziente, che in precedenza aveva subito diversi interventi di impianto di protesi, non poteva più sopportare l’impianto di un’ulteriore protesi dato lo scollamento delle precedenti causato dal fatto che femore e tibia non erano più nelle condizioni per poter fare perno e portare a compimento una sintesi ossea sufficiente a vincolare la protesi stessa.

“La scelta a quel punto – continua il dottor Brocchetta – era tra l’immobilizzazione dell’articolazione, tramite artrodesi, oppure procedere con qualcosa di innovativo”.

E qualcosa di innovativo effettivamente è stato. L’operazione è constata nell’impianto dell’intera articolazione con tendine rotuleo, menisco mediale e laterale, legamenti crociati, collaterale mediale, collaterale laterale, rotula con relativi legamenti alari, tendine quadricipitale, nonchè parte di femore e tibia.

Il momento cruciale dell’intervento, che rappresenta il cosiddetto punto di non ritorno verso l’impianto dell’articolazione del donatore, è quello in cui l’équipe del dottor Brocchetta ha prelevato dalla paziente, tramite osteotomia, l’intera protesi di ginocchio con le parti di femore e tibia su cui la protesi era innestata.

“Abbiamo quindi innestato su tibia e femore le ulteriori parti di osso del donatore con l’intera articolazione. Si è proceduto a limatura delle ossa del donatore per renderle omogenee a quelle della paziente e quindi, una volta inseriti i cilindri costituiti da frammenti di perone nei dotti midollari delle ossa

della paziente e del donatore, abbiamo verificato la funzionalità del ginocchio procedendo con dei piegamenti dell’articolazione. Verificata la funzionalità dell’articolazione si è proceduto con la sutura”.

La paziente, ricoverata presso l’unità Operativa di Ortopedia del Policlinico di Monza è in buono stato di salute, ha perso poco sangue, la mobilizzazione delle dita del piede sinistro è ottima e regolare. Ora inizierà la fase riabilitativa che prevede la stesura di nuovi protocolli non essendoci precedenti casistiche analoghe.

L’équipe con cui il dottor Brocchetta ha portato a termine l’intervento era composta da: Saverio Antonelli aiuto secondo operatore; Lorenzo Panico aiuto ortopedico di reparto;strumentista; Gabriella Giardi; anestesista: Anna Moruzzi; assistenti di sala: Angela Iacono, Daniele Sestito, Antonella Bruno; responsabile del Coordinamento infermieristico: Cristina Erba. Ha collaborato per la banca dell’osso la dottoressa Maristella Farè.