A Cornate elettropesca e pesca subacquea per contenere il pesce siluro nel fiume Adda

Operazioni in corso in queste settimane nel tratto di Adda che comprende anche Porto e Cornate per favorire la ricolonizzazione di specie quali la trota, marmorata, pigo, savetta, barbo comune e alborella.
L’Adda a Cornate
L’Adda a Cornate

Sono in corso in queste settimane gli interventi di contenimento del pesce siluro (Silurus glanis L.) nel tratto di Adda che comprende anche Porto e Cornate.

Gli interventi sono finanziati da Regione Lombardia per 20 mila euro e l’operazione si pone come obiettivo quello di ridurre la pressione operata dai pesci siluro, sia predatoria che in termini di occupazione di habitat, sulla comunità ittica autoctona e favorire la ricolonizzazione di specie quali la trota, marmorata, pigo, savetta, barbo comune, cobite comune, scazzone, vairone, storione anguilla, gobione e alborella.

“Il siluro è infatti una specie alloctona e evasiva per l’habitat abduano. Originario dei bacini fluviali del mar Nero, Caspio e Baltico è stato Introdotto per la prima volta intorno agli anni ‘50 in Italia, nel bacino del Po, e poi si è diffuso velocemente a partire dall’inizio degli anni ‘90 a causa di una serie di immissioni, più o meno intenzionali, che lo hanno portato a colonizzare tutto l’areale padano – spiega in un comunicato il parco “Adda nord” -. Può raggiungere taglie sopra i 2 metri e mezzo per oltre 100 kg di peso. La crescita rapida lo mette al riparo dalla predazione da parte di altri pesci o uccelli e gli permette di riprodursi relativamente presto, garantendogli un vantaggio competitivo su molte specie autoctone; sopravvive anche a bassi di livelli di ossigenazione. Nelle aree dove l’invasione del siluro non è stata fermata, la biomassa di questa specie ha raggiunto livelli preoccupanti per la stabilità delle comunità ittiche autoctone. Il siluro è una specie opportunista che si nutre di invertebrati, pesci, mammiferi e perfino uccelli, diventando rapidamente una seria minaccia per la conservazione della biodiversità degli ecosistemi in cui vive. Il siluro è un predatore in grado di influenzare le biomasse delle altre specie nonché un competitore per le risorse alimentari degli altri predatori autoctoni per habitat e rifugi, cosa che mette in serio rischio la riproduzione naturale e la sopravvivenza di specie autoctone”.

Venti sono i punti di intervento individuati anche sulla base delle precedenti operazioni che hanno permesso di circoscrivere tratti di fiume (e di lago) in cui la concentrazione di siluro era più elevata, specie dove sono presenti scogliere. Tra queste anche Cornate e Porto d’Adda, all’altezza della centrale Bertini.

Gli esemplari verranno catturati tramite sia l’elettropesca diurna, praticata manovrando da barca o a guado, sia con la pesca subacquea, un metodo efficace per catturare esemplari di grossa taglia localizzati in aree in cui l’elettropesca è inefficace.

Gli individui catturati appartenenti alle specie target, saranno soppressi e avviati allo smaltimento, secondo le normative vigenti e conferite a operatori specializzati nella gestione delle carcasse animali.