A Cavenago Brianza l’invenzione da 1 milione di euro che è piaciuta anche a Bill Gates

Un milione da Bill Gates per una pompa aspira liquami da inviare nel Terzo mondo. La Fondazione del magnate Usa ha finanziato l’idea di Vincenzo Di Leo, titolare di un’azienda di Cavenago Brianza.
Vincenzo Di Leo e la pompa
Vincenzo Di Leo e la pompa Marco Testa

C’è una realtà italiana tra le aziende che collaborano e ricevono finanziamenti dalla Bill & Melinda Gates Foundation, la fondazione lanciata nel 2000 dai coniugi Gates e che ha tra gli obiettivi quello di portare un miglioramento delle condizioni di vita nel terzo mondo. Si chiama Idee & Prodotti, è stata fondata 35 anni fa da Vincenzo Di Leo, di 72 anni, e da circa 20 anni ha sede a Cavenago Brianza.

Ad attirare l’attenzione di un emissario della fondazione è stata, nemmeno a dirlo, un’idea, quella di creare una pompa “autoadescante” in grado di aspirare sia liquami che detriti, e il prodotto realizzato da questa idea, la pompa “Tarua”. L’incontro tra l’azienda brianzola e la fondazione statunitense è avvenuto tra gli stand della fiera Ifat (Fiera mondiale per la gestione di acqua, fognature, rifiuti e materie prime) di Monaco di Baviera nel 2016.

A Cavenago Brianza l’invenzione da 1 milione di euro che è piaciuta anche a Bill Gates
Vincenzo Di Leo, i dipendenti e la pompa

«La nostra azienda era presente in fiera con uno stand e la pompa Taurus, la nostra ultima creazione – spiega Anna Moruzzi, una dei 4 dipendenti che muovono assieme a Di Leo la piccola realtà brianzola – Un emissario della fondazione ha visto il nostro prodotto ed è rimasto colpito dal sistema creato dall’azienda. Quello che cercavano era infatti una macchina in grado di svuotare le latrine in alcuni villaggi dell’Africa dove non esiste un sistema di fognatura e dove non riescono ad arrivare i servizi di autospurghi. Attualmente la pulizia è compiuta di persona dagli abitanti con tutte ricadute in termini di salute che compra un lavoro simile. La nostra pompa poteva fare a caso loro».

La collaborazione innescata da questo primo incontro si è concretizzata in un finanziamento che negli anni ha raggiunto quasi il milione di euro.

«Non si tratta però di un regalo – prosegue la Moruzzi – Anche se l’emissario della fondazione ha trovato il principio di funzionamento della nostra pompa compatibile con le loro necessità c’era un aspetto fondamentale che doveva essere modificato, il peso. La pompa infatti deve poter essere trasportata a mano da un massimo di due donne e per un peso massimo di 70 chili. La nostra pompa ne pesava invece almeno 300. La fondazione ha quindi deciso di finanziare i costi di progettazione e sviluppo per poter arrivare a una soluzione. Dopo 4 anni di ricerca e sviluppo stiamo in dirittura di arrivo almeno dal punto di vista di progettazione. Poi bisognerà procedere con gli stampi e l’ingegnerizzazione».

Per l’azienda questa collaborazione è motivo di soddisfazione: «Il signor Di Leo ha creato questa azienda per realizzare le idee e da sempre si è stati attivi nell’innovazione cercando soluzioni sempre differenti rispetto a quelle presenti mercato. Siamo orgogliosi che la Fondazione abbia avuto creduto in noi e nella nostra capacità di sostenere questo progetto».