A Carate Brianza una piscina privata stagnante e ricettacolo di zanzare: proprietari multati

Acqua stagnante e putrida, un ricettacolo per le larve di zanzara. Ed è così che quella piscina in via Bixio a Carate Brianza, posizionata nel giardino di un’abitazione privata, è costata ai proprietari una sanzione di 542 euro
carate: la piscina stagnante
carate: la piscina stagnante Signorini Federica

Acqua stagnante e putrida, un ricettacolo per le larve di zanzara. Ed è così che quella piscina in via Bixio a Carate Brianza, posizionata nel giardino di un’abitazione privata e segnalata anche da alcuni residenti della zona, è costata ai proprietari una sanzione di 542 euro. A intervenire sul posto sono stati gli agenti del comando di polizia locale guidato dal comandante Carlo Alberto Crippa, che spiega: «I nostri vigili hanno trovato una piscina di circa 10 metri di lunghezza, piena di acqua che da moltissimo tempo ristagnava creando una situazione di disagio».

Sia ben chiaro: il problema non è avere in giardino una piscina dove rinfrescarsi nelle calde giornate d’estate, bensì la gestione della stessa. Anche perché «c’è un’ordinanza sindacale, la numero 4 del 20 aprile 2018, emessa dal sindaco “per la prevenzione e il controllo delle malattie trasmesse da insetti vettori e in particolare dalla zanzara tigre”. È dunque per una violazione al regolamento comunale che abbiamo elevato la sanzione». Quest’ultima poteva andare da un minimo di 271 a un massimo di 2700 euro: è stato applicato il doppio (in virtù della legge 689 del 1981) del minimo. Ossia il proprietario della piscina ha pagato il meno possibile.

L’ordinanza in questione, valida fino al 30 settembre, intende prevenire la proliferazione e propagazione delle zanzare attraverso una serie di disposizioni. A tutti i cittadini si chiede di non abbandonare contenitori che possano raccogliere acqua piovana in spazi aperti (cortili, terrazzi, balconi), di svuotarli periodicamente o in alternativa coprirli, di usare larvicidi (o chiudere con rete zanzariera) tombini, griglie o pozzetti, di tenere sgombri cortili e aree aperte da rifiuti, di provvedere al taglio periodico dell’erba. Al cimitero si chiede di riempire i vasi – se non disponibile acqua trattata con larvicidi – con sabbia umida piuttosto che con acqua. Altre specifiche direttive sono indicate a soggetti privati che abbiano disponibilità di scarpate, cigli stradali, corsi d’acqua, aree dismesse; a conduttori di orti; a proprietari o responsabili di attività industriali o produttive; a gestori di depositi di copertoni; a responsabili di cantieri.