«A Bernareggio hanno impedito a una donna di firmare i documenti per il Popolo della famiglia»

Nella mattinata di mercoledì 20 febbraio, una signora ha fatto richiesta agli uffici comunali di Bernareggio per poter sottoscrivere la lista per le elezioni europee del Popolo della Famiglia, ma la sua domanda è stata rigettata. Ed è scoppiato il caos.
Il simbolo del movimento
Il simbolo del movimento

La mancata firma per la sottoscrizione della lista per le elezioni europee del Popolo della Famiglia e per la proposta di legge di iniziativa popolare per il reddito di maternità fa scoppiare la polemica a Bernareggio. Nella mattinata di mercoledì 20 febbraio, una signora ha fatto richiesta agli uffici comunali per poter sottoscrivere le due iniziative, ma la sua domanda è stata rigettata. Il diniego degli uffici ha portato la signora bernareggese a rivolgersi direttamente ai vertici locali del “Popolo della famiglia” che sono intervenuti a gamba tesa nei confronti dell’amministrazione comunale.

«È un fatto gravissimo, speriamo che l’amministrazione comunale voglia chiarire l’accaduto e che dia ai dipendenti comunali le opportune istruzioni, perché quanto accaduto non si ripeta – spiega il referente del Vimercatese per il Pdf, Mario Pennacchioni –. Peraltro, il Comune di Bernareggio non è l’unico in cui le nostre iniziative incontrano ostacoli più o meno volontari; sono giunte ai nostri vertici nazionali notizie di inusuali difficoltà nella raccolta firme in numerosi Comuni. Invitiamo i cittadini a segnalare eventuali disfunzioni nei vari Comuni». I vertici locali del partito guidato dal Mario Adinolfi hanno inoltre avanzato la richiesta che il Comune esponesse un cartello di scuse per l’accaduto.

Richiesta respinta però dal sindaco Andrea Esposito che ha voluto chiarire la questione, spiegando che l’attacco del Popolo della Famiglia altri non è che un mero pretesto per fare polemica: «Quanto è successo è stato semplicemente un fraintendimento – spiega il primo cittadino –. Mi sembra una polemica esagerata, credo che si stia calcando un po’ la mano di fronte ad una questione che sicuramente non è legata ad un impedimento voluto dall’amministrazione e nemmeno dagli uffici stessi. Tutto il Comune lavora infatti per garantire il pieno esercizio dei diritti di tutti i cittadini».