40 anni dopo la diossina: lo speciale del Cittadino in tutte le scuole di Seveso

Lo speciale del Cittadino realizzato a 40 anni dal disastro dell’Icmesa in tutte le scuole di Seveso: succede grazie alla volontà dell’amministrazione comunale e al contributo di Brianzacque.
copertina speciale diossina
copertina speciale diossina Alessio Ajelli

Lo speciale “Il veleno e l’orgoglio”, allegato gratuito ai lettori del Cittadino nel mese di maggio e dedicato al 40esimo anniversario del disastro della diossina (10 luglio 1976) arriva, per volontà dell’amministrazione comunale, nelle scuole della città di Seveso. Una ristampa speciale è già stata effettuata grazie al contributo speciale di Brianzacque e sarà distribuita dal comune nelle scuole della città per un totale di circa 1.200 copie.

L’iniziativa, coordinata con il Bosco delle Querce e seguita dal sindaco Paolo Butti e dall’assessore Mario La Greca, vede il nostro giornale protagonista di un prodotto editoriale riconosciuto meritevole di divulgazione (ovviamente sempre gratuita) tra gli studenti sevesini (e, ci auguriamo, in futuro anche di altre città, vista la rilevanza dell’argomento): ne siamo orgogliosi e ringraziamo quanti l’hanno reso possibile (Assolombarda, Arpa, FLA, comuni interessati, provincia, Bosco delle Querce più tutti gli sponsor), oltre alla redazione e ai collaboratori del Cittadino – a cominciare dall’ex direttore Luigi Losa – che si sono prodigati per realizzare questo inserto.

«Siamo molto contenti e ringraziamo il Cittadino per la disponibilità: questa operazione vuole rafforzare nei più giovani la memoria di una città che ha saputo attraversare un disastro riconquistando con tenacia e forza se stessa e la propria storia e la propria identità», spiega il sindaco Butti. Gli fa eco La Greca: «Non ci interessa la mera celebrazione di una ricorrenza ma la diffusione di una cultura del territorio e di un racconto corale di ciò che è successo. Questa iniziativa attraverso la collaborazione delle scuole vuole incoraggiare i ragazzi alla lettura per conoscere e approfondire un periodo importante della storia della nostra città e contemporaneamente stimolare la loro curiosità, affinché visitino il luogo dove i fatti sono accaduti, che oggi prende il nome di Bosco delle Querce».