Tra quanto potrò portare fuori il mio cucciolo?

Iniziare a conoscere il mondo. Risponde la dottoressa Anna Randazzese, istruttrice cinofila.
Cuccioli a spasso
Cuccioli a spasso Fabrizio Radaelli


Buongiorno, da pochi giorni è arrivato a casa la mia cucciola di labrador, il veterinario mi ha detto di non portarla fuori finché non avrà completato i vaccini e richiami. Come faccio però a tenerla sempre in casa?

Luca

Buonasera Luca,

questo è un tema tanto delicato quanto importante. Abbiamo visto infatti anche in articoli precedenti quanto sia determinante una corretta gestione durante la “finestra di socializzazione”, cioè quel periodo che va dalla gestazione della mamma fino a circa i 3 mesi e mezzo del cucciolo. Durante questo periodo si creano moltissime connessioni neuronali, quindi sinapsi nel cervello che si sviluppano quando il cane fa nuove esperienze. In pratica il cervello è predisposto allo sviluppo, ma per farlo il soggetto ha necessità di essere stimolato, imparando a conoscere il mondo (con il termine “mondo” intendiamo oggetti, ambienti, cani, persone, odori, superfici,…).

Per questo motivo è molto importante che da subito il cucciolo sia sottoposto a stimoli diversi, sempre tutelandolo, è ancora piccolo! Se il cane non esce mai di casa tra i 2 e i 3 msi ci giochiamo una fetta importantissima, che non potremo mai recuperare; il cucciolo infatti cresce molto in fretta (molto più di un bambino, che raggiunge la maturità a 20 anni, il cane in un decimo del tempo!), quindi è fondamentale permettere al cucciolo di fare esperienze diverse in questo frangente.

Dal punto di vista clinico, il veterinario indica di tutelare la salute, perché appunto quando il cucciolo non è ancora vaccinato è naturalmente più a rischio di contrarre malattie.

Come fare allora? Diventa difficile conciliare le due cose, apparentemente. In realtà, usando il buon senso, si possono fare molte cose, salvaguardando comunque la salute: portare il cane nei dintorni di casa assicurandosi di non entrare in aree cani o in zone in cui vediamo escrementi di altri, portare il cane in macchina, permettere al cane di incontrare cani di amici che sappiamo essere in salute e regolarmente vaccinati, farlo giocare anche in casa con oggetti diversi, farlo camminare su superfici diverse (tappeto, pavimentazioni diverse, griglie, reti, erba,…). A seconda di dove abitiamo sfruttiamo le zone sicure (garage o corsello del box, prati o parchetti intorno a casa, giardino privato o condominiale…).

Anche per insegnare al cane a non sporcare in casa è fondamentale portarlo fuori, perché se per due mesi lo obblighiamo (o lo incentiviamo addirittura) a sporcare in casa, poi sarà molto dura abituarlo fuori.

In sostanza il cucciolo va certamente tutelato da un punto di vista della salute fisica, ma anche da quello della salute psichica. Quando questa finestra di socializzazione si chiude, diventa molto difficile per un cane affrontare le nuove esperienze, se molto lontane da quelle conosciute. La così detta “generalizzazione” infatti, è la capacità di associare esperienze nuove a esperienze già fatte: ad esempio, ho conosciuto già alcune persone ed è stata un’aesperienza piacevole, allora con le prossime persone che incontro, se sarò in grado di generalizzare, avrò un approccio positivo e fiducioso (se in due mesi le uniche persone incontrare sono quelle che vivono a casa con me sarà più difficile); oppure se avrò visto per strada qualche macchina e sarà stato divertente, vedere il traffico con macchine, moto, pullman etc probabilmente lo sarà altrettanto! Al contrario, quando un cane è ipostimolato, tende poi a sviluppare forti paure (quando non vere e proprie fobie) rispetto a ciò che è una novità e questo è un problema che potrebbe portarsi dietro per tutta la vita, rendendo l’esistenza sua e di chi lo accompagna davvero complicata.

Naturalmente come sempre ci vuole il giusto equilibrio, perché un cucciolo deve anche dormire tanto e “fare” il giusto rispetto alla sua età, quindi anche eccedere nelle proposte a 3 mesi può essere deleterio: se un cucciolo viene portato la mattina al parco, pomeriggio al centro commerciale, la sera vengono amici a cena, il giorno dopo vado in centro, il pomeriggio all’area cani e così via rischio di esaurirlo e ottenere l’effetto opposto: insomma, una iperstimolazione può essere controproducente.

Ogni cucciolo poi è a sé quindi per trovare il giusto equilibrio bisogna anche tararsi sull’individuo; se è già timido di carattere meglio andarci piano, se è spavaldo possiamo osare di più, sempre naturalmente scegliendo esperienze che non mettano a rischio la sua salute.

Proprio per questo è molto utile affidarsi a un professionista per impostare nel modo giusto anche questi aspetti: avendo visto tanti cani saprà come mettere equilibrio in questa importante fase!

Anna Randazzese *

* Laureata in psicologia e Istruttrice Cinofila, lavora sul territorio di Monza e Brianza con attività individuali e collettive, proponendo percorsi di educazione e riabilitazione comportamentale a tutti i tipi di cani, dai cuccioli appena arrivati a casa a cani adulti con problematiche comportamentali anche complesse. Potete vsisitare il suo sito web www.aseizampe.com o visitare la pagina facebook Aseizampe.