Come faccio col mio cane che raccoglie ogni schifezza da terra?

Il cane che mette in bocca di tutto in passeggiata. Risponde la dottoressa Anna Randazzese, istruttrice cinofila.
Cane passeggiata - foto freepik/it.freepik.com
Cane passeggiata – foto freepik/it.freepik.com

Salve, ho Becky, una meticcia di cinque mesi che quando siamo in passeggiata mette in bocca di tutto, dagli scontrini, ai fazzoletti di carta, al cibo che trova, persino le feci a volte! Come faccio a farla smettere? ho provato di tutto, ma non c’è verso. Grazie dei consigli. Monica

Buongiorno, un cucciolo, come anche i bambini, passa per una fase di esplorazione orale importante: attraverso olfatto, gusto e tatto (non potendo usare le mani come i bambini, usano la bocca) esplorano oggetti di ogni genere per conoscerli. Molte volte il cucciolo, se lasciato fare, raccoglie qualcosa, quando poi si rende conto che l’oggetto non è interessante lo sputa o lo lascia cadere perdendo interesse.

Quello che però succede spesso è che per noi umani, la questione è a metà tra l’angosciante (sarà pericoloso?) e il disgustoso (che schifo un fazzoletto usato!). Per questo motivo è un continuo tirare via dalla bocca qualsiasi cosa impedendo al cucciolo di stabilire se la cosa possa o no essere in effetti interessante, aumentando, di fatto, la “mania”. So che ai nostri occhi la questione è di diffcile “digestione”, ma nel 90% dei casi non è un dramma se il cane raccatta un pezzo di carta o una foglia (anche se li mangiasse intendo). Il punto focale è trovare un buon equilibrio tra il “lasciare che faccia le sue esperienze” e capisca da solo che quello che ha raccolto non è in realtà degno di interesse (così che la volta successiva non raccolga più una cosa simile) e l’evitare pericoli, che indubbiamente ci sono, per strada. La prima cosa da fare dunque dovrebbe essere mettersi l’anima in pace sul fatto che per un cane, soprattutto un cucciolo, questo comportamento è assolutamente normale e tirare via le cose di bocca o non facendolo nemmeno avvicinare di fatto non farà che peggiorare la situazione perché al cane resta la curiosità e anzi tenederà magari ad ingoiare quello che ha in bocca prima che glielo togliamo.

Anche il famoso “scambio” quindi la pratica di offrire un premio in cambio del fatto che il cane sputi ciò che ha in bocca, rischia di essere controproducente perché il cane impara a raccogliere cose che nemmeno gli interessano pur di avere il premio in cambio, quindi bisogna fare molta attenzione.

Esiste una patologia denominata “Pica” che porta il cane a raccogliere in modo compulsivo qualunque cosa trovi a terra; questa patologia deriva spesso da un pregresso periodo di deprivazione in cui il cane non ha avuto una fase di “socializzazione” ovvero di conoscenza degli oggetti; può però anche emergere come reazione al fatto che il proprietario toglie di bocca qualsiasi cosa creando appunto questa compulsione nel cane.

Il mio suggerimento quindi è innanzitutto tenere gli occhi aperti quando passeggiamo col cane in modo da evitare che il cane finisca con il muso su qualcosa di pericoloso (vetri, tappi di mettallo di bottiglie, cibo sospetto). Oltre a questo, bisogna lavorare su due fronti: il primo è la “rinuncia”, cioè trovare un modo attraverso cui al cane, che ha visto qualcosa a terra, si chiede di lasciare perdere.
L’altro è il “lascia”, quindi chiedere al cane che ha ormai raccolto quel qualcosa, di sputarlo. Tutto questo lavoro deve basarsi sulla fiducia estrema che il cane deve avere nei nostri confronti, non sulla paura di noi (altrimenti il cane impara solo a farlo di nascosto, ad esempio quando è senza guinzaglio, o a scappare quando vede che lo abbiamo scoperto). Una cosa che trovo utile ad esempio, è farci lasciare quella cosa e, una volta appurato che non è pericolosa (ad esempio la punta di una cialda gelato), offrirla nuovamente al cane: in questo modo il cane impara che può fidarsi!

Va detto che su alcuni cani la questione risulta più difficile che su altri (i retriever ad esempio, che per DNA sono portati a raccogliere e riportare). Se non risulta facile farlo da soli, possiamo chiamare un educatore professionista che vi potrà aiutare a fare un lavoro improntato sul quel cane specifico perché teniamo presente che non esistono ricette “standard” che funzionino sempre su tutti i cani.

Anna Randazzese *

* Laureata in psicologia e Istruttrice Cinofila, lavora sul territorio di Monza e Brianza con attività individuali e collettive, proponendo percorsi di educazione e riabilitazione comportamentale a tutti i tipi di cani, dai cuccioli appena arrivati a casa a cani adulti con problematiche comportamentali anche complesse. Potete visitare il sito web o visitare la pagina Facebook Aseizampe.