Il grasso non sempre fa malema bisogna saper scegliere

Il grasso non sempre fa malema bisogna saper scegliere

E il contadino incontrò il dottore di medicina naturale, l’esperto di fitoterapia e strenuo difensore del mangiare biologico e grasso. Da una parte Ferdy Quarteroni di Lenna (ma con radici a Ornica), ormai noto allevatore, alpeggiatore, casaro e contadino prestato al turismo, dall’altra il medico-chirurgo Francesco Perugini Billi, marchigiano d’origine trapiantato da anni in Bergamasca, già docente universitario e consulente scientifico per istituti di ricerca esteri, sostenitore della tesi – quanto meno rara – «Mangia grasso e vivi bene», diventata un libro nel 2006.

Il contadino e il medico sembrano lontani anni luce, in realtà sono più vicini di quanto si possa pensare: Ferdy, nel suo agriturismo di Lenna e all’alpeggio di Ornica, propone da tempo solo un’alimentazione naturale, frutto di agricoltura e allevamenti senza mangimi e concimi, basata su erbe selvatiche un tempo base quotidiana della cucina, oggi ormai in disuso. In una parola una gastronomia biologica. Quello che il dottor Perugini sostiene: il ritorno alla naturalità, cosa che consente di «mangiare grasso e vivere bene».

E proprio la conoscenza dei grassi buoni, dei grassi dei formaggi e delle carni, tante volte demonizzati, saranno il tema dell’incontro che si terrà all’agriturismo Ferdy di Lenna il 26 novembre, alle 19,30 (info e prenotazioni 0345.82235).

I grassi fanno male? No, anzi, sono indispensabili. «Da oltre 50 anni – sostiene Perugini Billi – i grassi alimentari di origine animale, come i saturi e il colesterolo – sono oggetto della più imponente e aggressiva campagna di criminilizzazione che la storia alimentare umana abbia mai conosciuto. Per millenni tutti i popoli del mondo si sono procurati questi grassi, ritenendoli istintivamente preziosi per il loro benessere, e improvvisamente sono diventati veleni».

Olio d’oliva, burro, uova e pancetta: «Grassi, buoni e salutari», dice ancora Perugini. Ma ci sono uova e uova, carne e carne. Un conto sono le uova di galline di allevamento o la carne di animali cresciuti a cereali anziché erba e rimpinzati di farmaci. Un conto quanto si ricava da animali cresciuti tradizionalemente, allo stato brado, liberi di pascolare nei prati.

«Tutti gli studi – prosegue Billi – dimostrano la superiortà di latte, burro, formaggi, carni e uova di animali liberi. Perché quello che mangiano questi animali fa la differenza». Dunque il rischio per la salute c’è coi prodotti della moderna industria alimentare, mentre carni, formaggi e uova di animali liberi «sono prodotti pieni di benessere». Una tesi per valorizzare al massimo i prodotti della terra brembana, per esempio, formaggi in primis, ancora oggi prodotti con latte di vacche allevate liberamente in alpeggio.

«Mangia grasso e vivi bene», quindi. Il desiderio di tanti, probabilmente. Il «segreto» cercheranno di svelarlo i prodotti di Ferdy e gli studi di Billi nella serata del 26 novembre.