Non un passo indietro, ma di lato. Una direzione che non cambia la sostanza: Monza, ora, ha strada libera per correre tra le braccia di Ecclestone. Formula Imola, a poche ore dall’udienza al Tar del Lazio sul ricorso presentato, chiede il rinvio dell’udienza a nuovo ruolo. Tecnicismo per dire che il ricorso non è ritirato, ma sospeso.
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Il peso del ricorso – Una mossa dettata verosimilmente dall’azione di pressing che a più livelli il sindaco della città emilianoromagnola, Daniele Manca, ha subito nelle ore precedenti all’udienza, fissata per l’ora di pranzo di mercoledì 26. Una decisione che, al di là delle sfumature interpretative, sgombera il campo e consente ad Aci, Regione Lombardia e Sias di schiacciare il piede sull’acceleratore e puntare il volante in direzione Londra. Dove ancora, a distanza di due mesi, si attende che il rinnovo per il prossimo triennio di Formula 1 possa finalmente essere messo nero su bianco.
Non che, ufficialmente, le due parti attribuissero chissà che responsabilità all’udienza al Tar, nella lista di cause per la dilatazione dei tempi. Anche se, hanno lasciato intendere a denti stretti dall’Ac Bologna nei giorni scorsi, qualcuno Oltre Manica si deve pur essere chiesto dell’opportunità di firmare un contratto potenzialmente invalidabile.
Sì perché lo scenario più verosimile, in caso il ricorso fosse stato accolto, sarebbe stata l’introduzione del concetto di alternanza, tra Monza e Imola. Una posizione in passato non disdegnata dallo stesso Ecclestone, sul modello tedesco di ping pong tra Hockenheim e Nurburgring. Uno scenario caldeggiato proprio dal circuito Enzo e Dino Ferrari, affatto spaventato da un’eventuale diluizione degli investimenti a lungo raggio. Sulla convinzione che questo fosse uno scenario verosimile ai tempi in cui i Gp di Formula 1 portavano vantaggi economici.
«Monza tarda a firmare per mancanza di accordo sulle clausole contrattuali. Mentre Imola, a suo tempo, aveva rimandato il contratto firmato a Ecclestone, accettando in toto le condizioni». Questa la posizione emiliana, almeno sino a mercoledì mattina. Prima della clamorosa decisione di accogliere le richieste e mettere in freezer le proprie ragioni.
Passo indietro (e contropartita) – La retromarcia di Imola, sarebbe ingenuo pensare il contrario, è stata così innestata in cambio di una contropartita politico-sportiva ancora da definire. E il fatto che la vigilia dell’udienza sia stata vissuta su posizioni più caute e possibiliste, da ambo i lati, lascia comunque il segno: motivi giuridicamente validi, i ricorrenti probabilmente ne avevano. E se Monza deve insomma limare la distanza rimasta con Ecclestone, chi nel frattempo ne esce vincitore è Angelo Sticchi Damiani. Pronto a spendersi in prima persona per l’impegno economico in favore dell’autodromo brianzolo.
Non è un caso che il 10 e 11 settembre, due mesi prima del rinnovo delle cariche nazionali, non siano neanche state presentate altre candidature in contrapposizione al numero 1 uscente. Che, a questo punto, attende solo di vedersi confermate le percentuali da oltre 90% con cui la sua candidatura è stata ripresentata. A conferma di una posizione forte e di un elettorato d’Automobile club che si identifica con il suo presidente e con le scelte da lui prese sin qui. Come l’aver fatto deliberare la disponibilità economica in favore di Monza e come si accinge a fare per il passaggio di quote. Certo, l’annuncio in grande stile dello scorso settembre, con stretta di mano a Ecclestone annessa, aveva a più riprese fatto presumere a un’evoluzione più rapida del rinnovo. Eppure i passaggi burocratici con la valutazione delle quote di Sias e il passaggio di mano delle stesse ha richiesto una dilatazione dei tempi che si può giustificare solo nella natura pubblica degli enti coinvolti.
Tanto Aci quanto Regione Lombardia vogliono evitare qualunque rischio impegnando a vario titolo risorse il cui utilizzo potrebbe prestare il fianco ad altri ricorsi. Ora tocca a Monza dimostrare che nei fatti la formalizzazione del contratto «per la cui firma ci si recherà a Monza nei prossimi giorni», si disse durante il Gp, non era effettivamente legata all’esito del Tar. Né tantomeno alle voci di un possibile ridimensionamento del ruolo di Bernie Ecclestone all’interno del nuovo management americano della Formula 1.
Sul setaccio dei freni al lieto fine del rinnovo, su cui il trascorrere del tempo soffia come vento sul fuoco, restano insomma solo i tempi burocratici. A meno che, come sussurrano da Imola, non ci siano altri nodi da sciogliere.
Il comunicato – «Avendo preso atto della decisione da parte di FOM e FIA di procedere con la pubblicazione del calendario 2017, con l’inserimento del GP di Monza, riteniamo siano venute meno le condizioni per le quali avevamo candidato il circuito Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola a candidarsi come sede alternativa del GP d’Italia».
Uberto Selvatico Estense, presidente di Formula Imola, ha commentato così attraverso un comunicato reso noto mercoledì sera: «Per sgombrare il tavolo da ogni polemica, ci preme comunicare che, a fronte delle nostre condivise richieste, stiamo discutendo con l’Autorità Sportiva Nazionale il riconoscimento di Imola quale sede protagonista di una serie di eventi internazionali alternativi. Tale apertura nei confronti di Imola, oltre che il riconoscimento dell’adeguatezza del nostro circuito, rappresenta un nuovo positivo percorso nei rapporti con ACI che auspichiamo possa generare soddisfazioni per entrambe le parti, nel rispetto della grande tradizione automobilistica italiana. Le monoposto rimangono comunque e sempre nel nostro DNA e ci auguriamo che tornino presto a sfrecciare lungo le rive del Santerno, pertanto rimaniamo a disposizione delle Autorità Sportive Nazionale ed Internazionale».
«Superate le grandi incomprensioni che hanno caratterizzato i rapporti esistenti tra ACI e Formula Imola, ritengo giusto che, come Autorità Sportiva Nazionale, ci si adoperi per riportare ad Imola importanti eventi motoristici internazionali – ha fatto eco il presidente Aci, Sticchi Damiani – Questo, naturalmente, come riconoscimento della lunga storia dell’impianto imolese, che per anni ha ospitato anche la massima formula dell’automobilismo internazionale».