«Due campionati senior, due retrocessioni: direi che non è andata per nulla bene». Niccolò De Vico, guardia monzese della Pallacanestro Biella, ha da poco concluso la sua stagione sportiva, la quarta in Piemonte, dimenticandosi che quest’anno era ancora un giovane del settore giovanile. Anzi, con la sua Under 19, contro i pronostici, ha raggiunto le finali nazionali classificandosi tra le prime 12.
«Però con la A1 siamo retrocessi arrivando ultimi: sono stato sempre convocato, anche se ho giocato poco, ma sono arrivati i miei primi 5 punti. Con la C1 non sempre ho potuto partecipare alle partite: ai play out, dopo aver vinto gara 1 in trasferta, abbiamo perso le due partite successive».
Insomma, una stagione che chiude non proprio come le aspettative il suo percorso giovanile, complicata anche dall’incertezza legata ai destini della società, che a campionato ancora in corso ha annunciato un passo indietro in mancanza di nuovi sponsor: «Sui giornali si scrive tutto ed il contrario di tutto – spiega – ma al momento pare che la società sia orientata ad iscrivere la squadra in LegaDue Gold con una compagine giovane formata dai tanti prodotti del suo vivaio».
E De Vico cosa farà? «Io ho ancora un anno di contratto con Biella. Dopo quattro anni si potrebbe anche provare nuove esperienze, ma la mia priorità è giocare, e se potrò farlo a Biella, va benissimo. Ascolterò quello che mi diranno quando si sarà chiarita la situazione».
Intanto, però, c’è una scadenza più vicina cui dedicarsi: gli esami di maturità. «Voglio finire gli studi – continua la guardia ex-Forti e Liberi che frequenta il liceo sportivo – poi non so. Mi piacerebbe fare medicina, ma è incompatibile con la mia attività di giocatore. Iscrivermi ad altri corsi non avrebbe senso: non lo si può fare tanto per fare, bisogna essere motivati, meglio stare fermi un anno e concentrarmi sulla pallacanestro per migliorarmi a tempo pieno. So, come mi dicono in tanti, che abbandonare gli studi è insensato, ma fermarsi un anno potrebbe non essere un problema».
Un’annata ancora più a base di pallacanestro, quindi, con l’obiettivo, alla prima volta da professionista effettivo, «di trovarmi qui, fra un anno, ed aver giocato tanto ed al meglio. Ovvio che anche i risultati di squadra devono andar bene: quest’anno il peso di due retrocessioni si è fatto sentire, ti condiziona per forza». E poi, all’orizzonte, c’è la Nazionale: «Sono due anni che non vado ai raduni, e vorrei tornarci. Corbani (vice di Sacripanti, Ct dell’Under 20) si è informato per gli Europei di categoria di quest’estate, ma sarei sotto età e difficilmente entrerei nel gruppo. Punterò, l’anno prossimo, a riconquistarmi la maglia azzurra anche in virtù, spero, del mio rendimento sul campo».