Vacanze all’insegna del risparmiole agenzie di viaggio si adeguano

Vacanze all’insegna del risparmiole agenzie di viaggio si adeguano

Monza – Turismo in calo del 10-20 per cento, tour operator che falliscono, ma i brianzoli continuano ad andare in vacanza. Il settore sta comunque facendo emergere problematiche ben più complesse che non la mera flessione di fatturato dovuta alla riduzione di budget pro capite per le vacanze e che per la stagione estiva 2009 si aggira attorno ai 1500 euro. Alla base sembra esserci una cattiva cultura dei turisti che non sono più disposti a concepire vacanze di qualità, ma desiderano solo evasione a basso costo. D’altro canto l’avvento di internet e della possibilità di interagire direttamente con i tour operator o con le agenzie virtuali ha apparentemente  messo chiunque nella condizione di potersi organizzare le vacanze, salvo poi ritrovarsi a migliaia di chilometri da casa appiedati perché la società era inadeguata o peggio è sparita, come i soldi versati. Le agenzie viaggi rivendicano l’affermazione della loro professionalità, maturata in anni di esperienza sul campo a servizio del cliente, in una fase in cui il mercato senza controllo ha partorito, anche sul territorio della Brianza, punti vendita gestiti da agenti improvvisati, non in grado di gestire determinate problematiche. Quanto all’estate 2009 i cordoni della borsa sono tirati per via della crisi che pesa sulle famiglie: il lungo raggio è invendibile, il medio tiene, le crociere spopolano perché lasciano salire i bambini gratuitamente e si riscopre l’Italia, raggiungibile anche in auto. Si continua a partire, ma per meno giorni:  una settimana, non di più, con Ferragosto a casa. Mentre una larga fetta della tribù dei vacanzieri brianzoli decide che per quest’anno è meglio riaprire le persiane della seconda casa e rimandare a un futuro più roseo i sogni esotici.
Sabrina Arosio