Luca ora muove le braccia e la speranza adesso si chiama Svizzera. L’alpino pavese gravemente ferito in Afghanistan, nell’attentato di Bala Murghab del 18 gennaio scorso, dopo mesi all’ospedale di Niguarda, è da pochi giorni in un centro vicino a Lucerna, dove si spera che quei piccoli progressi e movimenti già visti portino a qualcosa di più. Il giovane combatte contro l’esito della gravi ferite riportate, che lo costringono all’immobilità, sempre amorevolmente assistito dalla famiglia e con l’affetto di tutti gli alpini.
E quando Luca tornerà in Italia, la prossima primavera, la casa che l’Associazione nazionale alpini vuole costruire per lui dovrebbe essere pronta. “Una casa per Luca”: questo il progetto dell’Ana, da realizzare a Gravellona Toce, paese di origine di Luca e della sua famiglia. In questi mesi le sezioni e i gruppi della grande famiglia Ana, sparsi in tutta Italia, hanno dato vita a numerose iniziative, con l’intento di sostenere il progetto di una casa domotica, che possa davvero accogliere il caporalmaggiore Luca e le sue necessità. Tantissime le iniziative anche sul territorio di Monza e Brianza, dalla distribuzione di uva degli alpini di Brugherio, alla rassegna corale del Coro Ana di Limbiate.
Il progetto – “L’alpino Luca sta affrontando, con uno spirito davvero encomiabile, un periodo di cure e di faticosa riabilitazione per cercare di recuperare la funzionalità, quantomeno degli arti superiori. Quando questo periodo si sarà concluso, però, avrà la necessità di reperire un’abitazione tecnologicamente attrezzata che gli consenta una vita il più possibile normale ed autonoma. Questo tipo di abitazioni hanno, tuttavia, costi davvero importanti che Luca e la sua famiglia non possono certo affrontare da soli. Luca è anche un nostro ragazzo, un membro a pieno titolo della nostra grande famiglia alpina, non sarà lasciato solo”, l’appello del presidente nazionale Ana, Corrado Perona. La casa avrà un cuore elettronico, che risponderà ai più innovativi criteri della domotica, con completa automazione domestica. Il progetto prevede inoltre autosufficienza termica ed energetica dell’edificio, grazie ad un impianto fotovoltaico. Luca potrà muoversi e vivere in autonomia nella casa, con strumenti che risponderanno ai suoi comandi, attivabili anche solo con un dito.
I versamenti – L’Ana ha raccolto ad oggi 330mila euro; ne mancano 250 mila, ma le penne nere sono certe di farcela. Per i versamenti conto corrente numero 100000002866, intestato a: Fondazione Ana onlus, via Marsala, 9, 20121 Milano, codice fiscale 97329810150, presso Banca Intesa SanPaolo ag. 1027 – Via Volta, 21 Milano, Iban: IT65 F030 6909 4521 0000 0002 866.
Arianna Monticelli