Un volo di 800 metri dal CervinoCaduta fatale per un alpinista

Una caduta mentre stava affrontando in solitaria l'ascensione al Cervino, a Zermatt, in Svizzera, è costata la vita ad Andrea Zaccagni. L'uomo, 46 anni e grande appassionato di montagna e sport, si era trasferito da qualche anno da Paderno Dugnano in Valsassina.
Un volo di 800 metri dal CervinoCaduta fatale per un alpinista

Paderno Dugnano – Una caduta mentre stava affrontando in solitaria l’ascensione al Cervino, a Zermatt, in Svizzera, è costata la vita ad Andrea Zaccagni. La disgrazia risale alla giornata di martedì ma la notizia è stata resa noto solo venerdì. L’uomo, 46 anni, risiedeva a Pasturo da poco più di un anno dopo essere stato prima per alcuni anni a Ballabio proveniente da Paderno Dugnano ed era un atleta e consigliere della Polisportiva Pagnona.

L’incidente martedì Il grave incidente è avvenuto nel Canton Vallese mentre Zaccagni stava salendo verso la Gran Becca, a circa 4.000 metri di quota, sul versante est. Era solo: ha fatto un volo di 800 metri che non gli ha lasciato scampo. È stato visto mentre scivolava da alcuni alpinisti irlandesi che hanno dato immediatamente l’allarme.

I soccorsi dell’Air Zermatt hanno individuato il corpo nel pomeriggio e l’hanno trasportato, a valle a disposizione della polizia cantonale che prima ancora di aprire le indagini per stabilire le cause della morte, si è trovata a risolvere il dilemma di una salma senza nome. Solo venerdì è arrivata in valle la tragica notizia, che è stata comunicata al presidente della Polisportiva Pagnona Marino Tagliaferri: «Venerdì sera era con noi – racconta – Sapevamo che lunedì e martedì sarebbe partito per Zermatt, da solo. Amava molto la montagna e il Cervino in modo particolare lo conosceva bene. Abitava da poco tempo a Pasturo, era un nostro atleta ma anche un consigliere della nostra società. Una persona veramente squisita, molto legata a noi. Si occupava del sito della Polisportiva, che teneva sempre aggiornato con risultati e fotografie».

Il fratello Alberto Zaccagni, anche lui atleta che gareggia per i colori pagnonesi, ha potuto apprendere dalla polizia svizzera dell’incidente e si è recato a Zermatt per il riconoscimento.
Il volo di 800 metri ha ridotto la salma in condizioni tali da rendere difficile l’operazione e seppure Alberto Zaccagni non ha avuto dubbi che si trattasse di Andrea gli inquirenti hanno deciso di sottoporre i poveri resti all’esame del Dna per stabilire con esattezza l’identità. Stando così le cose, non è possibile ipotizzare quando potrebbe rientrare in Italia la salma che potrebbe anche restare nel cimitero degli alpinisti di Zermatt, dove riposano le spoglie di molti appassionati di montagna morti sul Cervino, seppelliti nel cimitero della chiesa anglicana di St. Peter e nel cimitero cattolico.

Sabato a Pagnona c’è la Festa della Madonna addolorata, un appuntamento tradizionale che si apre con la fiaccolata degli atleti, che ogni anno partono da un punto diverso. La fiamma verrà accesa questa volta al Santuario della Madonna delle lacrime di Lezzeno e sarà portata nella chiesa di Sant’Andrea per alimentare il cero pasquale. A occuparsene è la Polisportiva, che era dell’idea di ricordare Andrea dedicando la fiaccolata alla sua memoria. Un primo gesto per commemorare un grande amico conosciuto da tutti per la sua grande passione per lo sport e la montagna.