Monza – Per la festa dell’8 marzo le monzesi hanno ricevuto auguri davvero speciali. Dall’alto del suo piedistallo Re Vittorio Emanuele II si è presentato in piazza Citterio con una nuova veste: l’aspetto militare del «Re de sass» è stato reso più gentile da un mazzolino di mimose in una mano e il sacchetto della spesa dall’altro. Poco più in là, in piazza Carrobiolo, il pittore Mosé Bianchi ha trasformato la sua tavolozza in uno splendido vassoio per la colazione con tanto di croissant e caffettiera e naturalmente un mazzo di mimose. Tutto rigorosamente di lana. Dietro questo «attacchi di maglia» c’è Corinna Farchi, maestra dell’arte del «tricot» al corso della circoscrizione Cinque «viene a fare la calza», tutti i venerdì sera. Insieme all’associazione RestArt.
Con il suo gruppo di allieve ha progettato l’attacco. Alle 5 del mattino dell’8 marzo ha adornato le due statue con le creazioni di lana. In pochi hanno potuto godersi la sorpresa, a causa non solo della pioggia persistente,ma anche dell’arrivo immediato dei vigili.
«Mi hanno detto che le statue non si toccano – spiega Corinna – hanno chiesto le mie generalità e ora spero che non mi arrivi la sanzione. Non era mia intenzione sfregiare le statue, ma semplicemente fare gli auguri a tutte le donne in modo un po’ originale e lanciare anche un messaggio agli uomini perché sono tante le cose che possono fare per darci una mano: dalla spesa come Vittorio Emanuele II alla colazione come il pittore Mosè Bianchi».

Chissà se qualcuno è stato ispirato da questi «attacchi» d’arte. Di certo qualcuno ha scoperto le statue proprio grazie alle creazioni di Corinna.