Terremoto in FiammamonzaCalcio, fuori squadra sei giocatrici

Dopo l'esonero di Antonio Cincotta, il mister della promozione e del ritorno in serie A, finiscono fuori squadra ben sei giocatrici. Che pubblicano un comunicato durissimo per spiegare la loro posizione. Dicendo, tra l'altro, "Così ci sentiamo umiliate"
Terremoto in FiammamonzaCalcio, fuori squadra sei giocatrici

Monza –  Da Barca-Fiamma a Fiamma in barca. E non parliamo solo dei sei gol rifilati alle biancorosse dal Tavagnacco nel grottesco match disputato al Sada sabato 6 ottobre. Sconcertante infatti la decisione della Società di Via Guarenti che mette fuori rosa sei giocatrici : Alessandra Nencioni (17 goal in A2, nazionale U 19, convocata in premier league Statunitense), Corinne Cereda ( 6 anni presso la Fiammamonza, titolare nella finalissima di Sarzana), Ester Postiglione ( 18 partite da titolare, goal nella semifinale contro il Sud Tirol, 7 anni al Fiammamonza), Elisa Straniero ( 5 anni al Fiammamonza, 10 presenze da titolare nella passata stagione), Francesca Bruno ( 5 anni al Fiamma Monza, 6 presenze da titolare in A2 ) e Francesca Mammoliti ( 2 anni al Fiammamonza, giocatrice e allenatrice del settore giovanile).

A seguire il comunicato stampa delle ragazze che pubblichiamo integralmente : “Con il presente comunicato vogliamo raccontare alla stampa il trattamento che la società Fiammamonza ci ha riservato, affinché tutti sappiano come siamo state umiliate noi ragazze dalla società. Dopo un’entusiasmante stagione in cui abbiamo raggiunto il secondo posto in campionato con il record di punti storico della società (67), la miglior difesa ed il premio Fair Play, e terminata con la promozione in serie A1 dopo la spettacolare finalissima dei play off giocata a Sarzana contro il Siena, ieri sera siamo state dichiarate fuori rosa.

Da agosto non ci siamo mai assentate a nessun allenamento: il nostro impegno e il nostro entusiasmo per questa squadra e per il campionato che ci siamo conquistate sul campo è sempre stato elevatissimo, a dimostrazione di ciò dopo la prima gara di campionato contro il Primadonna Firenze, siamo rimaste favorevolmente colpite dalla dichiarazione della società dove la dirigenza affermava di essere orgogliosa della nostra applicazione, ed anche per questo restiamo basite e incredule per la decisione che ci troviamo a dover subire. Ieri, senza preavviso con raccomandata, siamo state lasciate fuori rosa. L’unica motivazione dichiarata a voce dal sig. Redaelli, alla presenza dei dirigenti Lo Grasso e Galbiati, è stata “ motivi tecnici-tattici e societari”. Inoltre, dopo essere state confermate ad inizio anno, ci è stato ieri detto che “non siamo giocatrici da Serie A”.

Ci è stato offerto di allenarci con la primavera, ma gli orari non collimano con i nostri impegni, dal momento che la seconda squadra si allena nel pomeriggio e quindi non potremmo prendere parte alle sedute. Ieri sera siamo scese in campo per essere allenate come nostro diritto. Ma, cosa gravissima e contro ogni regolamento, ieri sera la Fiammamonza ci ha lasciate in campo da sole, senza alcun allenatore qualificato appartenente alla società a seguirci e prepararci, volevano addirittura privarci dell’opportunità di entrare nel campo. Siamo state costrette ad auto allenarci: non c’è stato neanche il minimo rispetto e la minima attenzione per chi, dati alla mano, ha contribuito fattivamente a conquistare l’inaspettata serie A.

Chiediamo almeno di poter essere allenate con competenza, come da norme di settore e di essere rispettate come Persone e come Calciatrici. Ciò che ci domandiamo e su cui vorremmo far riflettere l’opinione pubblica, è: quale insegnamento etico e morale trasmette la Fiammamonza alle sue giovani calciatrici attuando delle simili politiche gestionali?…Ancora, se è vero che lo sport è una palestra di vita, quali sono i valori che questa triste e ingiusta esperienza farà emergere nel vissuto di ognuna di noi?”. Un comunicato che si commenta da solo : noi ci limitiamo a qualche osservazione.

Se queste ragazze non erano da serie A come mai la dirigenza se ne accorge solo a campionato inoltrato? Non sarebbe stato più corretto a giugno comunicare loro che non rientravano nei piani societari per la stagione 2012/2013? Ma allo stesso modo facendo un passo indietro e tornando all’esonero di Cincotta : se, a livello comportamentale, il mister non andava a genio perché non dargli il benservito a fine campionato scorso? Senza metterla sul piano umano dove le perplessità si moltiplicherebbero (anche se non sarebbe fuori luogo per una Società che fa del vivaio il proprio fiore all’occhiello) ma attenendoci ai dati di fatto ci pare che questo provvedimento che ha il sapore di una vera e propria “epurazione” (o regolamento di conti ?) non sia in linea con quanto mostrato dalla Fiammamonza in questi quarant’anni di storia. Tutte le giocatrici hanno il dovere / diritto di allenarsi e di essere messe nelle condizioni di farlo nel migliore dei modi. Indipendentemente dal fatto di essere poi schierate o spedite in tribuna nel giorno della gara. A meno che sotto e dietro non ci sia dell’altro. Già, ma cosa ?
Viviana Dosso