Monza – Batman non abita a Monza. In tempi di polemiche e spese pazze, lo dicono con orgoglio i politici monzesi e spiegano che i rimborsi a disposizione di consiglieri comunali e assessori per le missioni istituzionali sono ridotti all’osso. Da due anni le cifre che il Comune concede per le missioni si sono ridotte del 50%. Niente a che vedere con le cifre faraoniche previste dagli enti regionali e per le quali in questi giorni impazzano le polemiche.
I soldi per le missioni degli assessori della giunta di Roberto Scanagatti sono 5mila euro all’anno, praticamente 500 euro per ogni assessore, sindaco compreso. L’attuale cifra a disposizione non è certamente di quelle che fanno gridare allo scandalo. Molti assessori, poi, dicono che per non incidere sulle casse comunali cercano di muoversi con i propri mezzi privati e di non utilizzare i rimborsi per gli spostamenti. Questi fondi sono stati tagliati della metà nel 2010.
Fino al 2009, infatti, ammontavano a 10mila euro all’anno. I soldi messi a disposizione per le missioni istituzionali servono per le trasferte che gli assessori fanno in Italia o all’estero per partecipare ad attività istituzionali collegati con la delega dell’assessorato di competenza. Anche i consiglieri comunali, però, dispongono di un plafond che il bilancio mette a disposizione per le missioni istituzionali. In questo caso la somma annuale ammonta a circa 2mila euro e questa cifra deve valere per tutti i gruppi consiliari.
Ci sono casi, infatti, dove i consiglieri comunali svolgono delle missioni per conto del Comune e per questo chiedono un rimborso spese che deve essere accuratamente documentato con delle precise pezze giustificative. Missioni come quelle, per fare un esempio, che hanno portato una delegazione di consiglieri comunali a visitare i paesi terremotati dell’Emilia Romagna pochi mesi fa. Le missioni che coinvolgono i consiglieri, comunque, sono più rare di quelle degli assessori che spesso sono invitati a convegni ed incontri, anche fuori dal territorio italiano.
Dopo lo scandalo degli anni scorsi dove l’ex assessore Paolo Romani aveva chiesto rimborsi per 22mila euro, i controlli per questo genere di spese si sono ulteriormente inaspriti e oggi le somme a disposizione per questo tipo di missioni istituzionali si sono drasticamente ridotte.
Andrea Trentini