Monza – Quinta città in Lombardia per inquinamento atmosferico e decima città più inquinata d’Italia. Sono i tristi primati di Monza nell’annuale rapporto «Mal’aria» pubblicato da Legambiente. Ben 51 capoluoghi di provincia, tra i 95 monitorati a livello nazionale da Legambiente, hanno superato i 35 giorni annuali consentiti dalla normativa europea per il superamento dei 50 microgrammi/metrocubo di polveri sottili PM10 presenti nell’atmosfera cittadina. Più della metà sono ubicate nella pianura padana.
Ben otto comuni lombardi, posti in pianura, sono tra i primi 25 della nera classifica. Il primato spetta a Cremona, con 118 sforamenti nel 2012 (terza in classifica generale); è seguita da Brescia e Milano (parimerito al 6° posto con 106 giorni).
Monza si colloca decima in classifica generale, ma al 5° posto tra i comuni lombardi con 96 giorni, subito dietro a Bergamo. Nel 2010 in vetta alla classifica con 92 giorni «fuorilegge» c’era proprio Monzadavanti a Brescia (89) e Milano (87). Nel 2011 Monza era al quarto posto con 121 giorni con Pm10 alle stelle dopo Milano (151), Mantova (129) e Brescia (125).
Il 2013 è stato denominato «Anno europeo dell’aria», ma con queste premesse – commentano da Legambiente Monza – sarebbe stato forse più realistico e appropriato chiamarlo «anno europeo dello smog» viste le performance delle città italiane in termini di inquinamento atmosferico.
«Il 2012 si chiude con una conferma sugli elevati livelli di inquinamento atmosferico presenti nelle città italiane e lo smog è destinato a caratterizzare anche l’anno appena cominciato. Quello che serve, ancor prima dei singoli provvedimenti – ha dichiarato la direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni – è una capacità politica di pensare e di immaginare un modo nuovo di usare il territorio, un altro tipo di mobilità a basso tasso di motorizzazione. Provvedimenti immediati, come la riduzione della velocità a 30 chilometri orari in ambito urbano o la creazione di aree car free nei pressi delle scuole, permetterebbero un rapido miglioramento della situazione. Mentre la ridefinizione degli spazi urbani,il potenziamento del trasporto pubblico e l’ulteriore sviluppo di piste ciclabili porterebbero alla riduzione del parco auto circolante ».
«Anche se i numeri sono inferiori a quelli del 2011 (ma non del 2010) non dobbiamo illuderci – puntualizza Atos Scandellari, presidente del Circolo Legambiente di Monza – e accantonare gli interventi necessari per migliorare la qualità urbana di Monza. E’ indispensabile convincere i monzesi, con le buone o con le cattive, che è possibile muoversi in modo efficace e soddisfacente anche senza usare l’automobile; in Lombardia siamo il secondo capoluogo di provincia per l’alto numero di veicoli per abitante: 629 veicoli ogni 1000 abitanti (neonati compresi)».
Rosella Redaelli