Si è aperta con l’inaugurazione della mostra fotografica di Shirin Amini la seconda edizione di Parola Cantata, l’happening della musica d’autore di Brugherio. Il primo sipario si è alzato nella sala esposizioni della Bibilioteca civica: gli scatti di “30-08-2010: parole e immagini di Lulù” rappresentano una delle novità del festival che torna dopo il successo del debutto, un anno fa, sempre con la direzione artistica di Mauro Ermanno Giovanardi e l’entusiasmo dell’amministrazione di Brugherio. Entusiasmo sottolineato dal sindaco Maurizio Ronchi e dall’assessore alla cultura Enzo Recalcati, che per rinconfermare l’happening hanno previsto un budget importante, anche se inferiore all’anno passato, con impegno di spesa di 105mila euro («quanto è stato stanziato; alla fine di tutto, tra ingressi e spese, sapremo quanto è costato», tengono a precisare).
Le parole ufficiali – «Avevamo promesso che questa manifestazione non sarebbe stato un fuoco di paglia – ha esordito il sindaco Ronchi – e questa seconda edizione è la dimostrazione del nostro impegno, dell’impegno di assessorati che fanno rete tra di loro e permettono di portare avanti dei progetti. E di un’amministrazione che si conferma in controtendenza nel mondo della politica: non consideriamo la cultura come un costo e non l’abbiamo tagliata. È un investimento che passa anche dalla musica». Certo una controtendenza per un Comune a guida Lega-Pdl.
«Se si può organizzare una manifestazione del genere è perché ci sono persone disposte a rinunciare a qualcosa pur di partecipare e a metterci il cuore», ha sottolineato l’assessore Recalcati prima di parlare di riduzione del budget a disposizione. E gli sponsor? «Sarà una cosa a cui penseremo, ma non abbiamo voluto cercare finanziatori col rischio di non tenere fede allo spirito della manifestazione. Diciamo che è un festival equo-solidale».
E che, nelle intenzioni, è destinato ad avere anche una terza, quarta e quinta, e chissà quante altre, edizioni.
Il direttore Joe – «Sono dell’idea che si debba sempre pensare a quanto si riesce a lasciare con un lavoro, piuttosto che a quello che si può guadagnare – ha spiegato Mauro Ermanno Giovanardi, reduce dal grande successo al Festival di Sanremo dopo la lunga esperienza con i La Crus e in partenza per il nuovo tour – Stiamo lavorando perché Parola cantata diventi un appuntamento importante dei prossimi anni. Le edizioni nascono pensando al progetto nella sua totalità, quasi come un’orchestrazione wagneriana. È importante l’idea, che poi cresce e si sviluppa col passare del tempo: fin dalla scorsa edizione avevo in mente chi mi sarebbe piaciuto portare in scena quest’anno e alcune scelte sono state naturali, come nel caso di Nathalie e Luca Madonia con cui ho condiviso l’esperienza sanremese. Poi mi sarebbero piaciuti Vecchioni e Caparezza, ma sarà per un’altra volta. Più spazio alla parola? Forse sì. Si è scelto di ospitare il premio Bianca d’Aponte che considero una realtà molto importante proprio come il premio “L’artista che non c’era” a cura dell’Isola. Tutto in prospettiva di un “premio Parola cantata”».
Artisti per Lulù – Tutti hanno coccolato Shirin Amini, protagonista del primo evento di Parola cantata: le fotografie scattate durante il concerto organizzato a Casale sul Treja col suo compagno Niccolò Fabi – un evento che ha riunito in scena oltre 50 artisti per dodici ore di musica – sono diventate anche un libro e un dvd che è servito a ristrutturare un ospedale pediatrico in Angola. Fino al 20 giugno, sulle pareti brugheresi, ci saranno Niccolò Fabi e Giovanardi, Lorenzo Cherubini e Baglioni, Subsonica e i tanti volti del numeroso pubblico – quasi ventimila persone – distribuito nel grande prato sotto il palco.
«Nel nostro piccolo – ha commentato Giovanardi – ospitare “Parole e immagini di Lulù” è il privilegio di poter sostenere e promuovere un progetto incredibile, seguendo la scia di una giornata indimenticabile».
Una festa di compleanno, un intreccio di sentimenti, emozioni e canzoni che sono diventati le foto di Shirin – «onorata e commossa» – in mostra fino al 20 giugno (sempre in biblioteca).
L’happening – Venerdì 17 giugno, l’attenzione si sposterà sulla musica, per cercare di ripetere il folgorante successo della prima edizione. Della quale riprenderà la struttura («perché squadra che vince non si cambia», aveva commentato Giovanardi prima dell’ufficializzazione del programma e ha ribadito martedì mattina) e la volontà di dare spazio alla parola in tutte le sue forme (qui il programma completo e le info). Anche per questo quest’anno si sono moltiplicate le presentazioni in programma tra libri e lavori musicali: il libro-cd “Anatomia femminile” di Michele Monina il venerdì; il lavoro di Matteo Guarnaccia dedicato a Bob Dylan (fresco settantenne) e il disco tributo di Marco Ferradini a Herbert Pagani il sabato; gli incontri sulla storia attraverso le canzoni, sul Grande libro del rock o sulla figura di Piero Ciampi la domenica. Senza dimenticare i due pranzi con l’autore al ristorante Controluce con Franco Battiato, il sabato e già tutto esaurito, ed Enrico Ruggeri, la domenica.
Cast e finalisti – E i concerti? La musica sarà sempre Venerdì di Venere, perché anche il palco rispetti la fetta di quote rosa, e Sabato di Saturno (entrambi in villa Fiorita) e Domenica del Villaggio (al teatro San Giuseppe). In scena venerdì Nathalie, Cristina Donà, Paola Turci, Susanna Parigi e Patrizia Laquidara. Poi l’attesa esibizione, tra gli altri, di Mauro Ermanno Giovanardi, il direttore artistico. Quel brugherese illustre che quattro mesi fa è salito sul palco di Sanremo (con “Io confesso) e ne è sceso con un successo solido forse al di là delle aspettative. Proprio come quando dalle stesse assi ma al Premio Tenco, nel ’94, cominciò la carriera artistica dei La Crus.
Joe Giovanardi sarà in scena con Luca Madonìa, Manuel Agnelli (senza Afterhorus), Brunori sas e Amour Fou; per lui un’esibizione sulla linea del post-La Crus: tanto beat anni ’60, per un set esclusivo che anticipa il prossimo tour (al via da Padova il 24 giugno con orchestra e fiati). È la particolarità di Parola Cantata: l’anno scorso furono duemila persone inchiodate in Villa Fiorita per il reading di Vinicio Capossela e il poeta Chinaski. Quest’anno oltre alle sonorità raffinate di Madonìa, ci sarà il debutto di Agnelli solista con un inedito live tra reading poetico e jazz. E l’aiuto di alcuni amici musicisti top secret. Poi la cronaca in musica degli Amor Fou e la rivelazione Brunori Sas, cantautore che ha esordito nel 2009 vincendo il Premio Ciampi. infine, i Perturbazione in versione acustica a chiudere la domenica dedicata alla finale del concorso nazionale “L’artista che non c’era” in palio tra Angelica Lubian (Friuli), laureata con lode con una tesi sul rock, il professore-cantautore Davide Zilli (Emilia Romagna), Diversamente Rossi (Campania), Leo Pari (Lazio), Piccola Bottega Baltazar (Veneto), Zibba e Almalibre (Liguria). I finalisti sono stati scelti da una giuria di qualità tra 225 candidati. La prevendita dei biglietti è già cominciata (su internet è sul circuito M@ilticket.it).
Chiara Pederzoli