Seveso, duro colpo allo spaccioIn manette albanese irregolare

Seveso – Il mondo dello spaccio locale trova casa a San Pietro. A scoprirlo sono stati i carabinieri del nucleo operativo di Seregno, che in settimana hanno fatto scattare le manette attorno ai polsi di R.I., albanese di ventitré anni, irregolare, ma di fatto domiciliato in via Rossini in un nuovo complesso residenziale con quaranta famiglie. In quel nugolo di case aveva creato la base sicura per raggiungere decine di clienti. Qui custodiva il suo tesoretto fatto di 40 grammi di cocaina, bilancini di precisione, materiale per il confezionamento, cinque Sim card, ben sette telefoni cellulari e mille e 600 euro in contanti.

Il blitz è scattato in settimana e oltre ai militari del nucleo, ha visto impegnati diversi uomini dell’Arma in servizio nelle stazioni della compagnia, tra cui quella di Meda che si occupa del territorio di Seveso. A portare i carabinieri a due passi dalla chiesa parrocchiale, erano stati dei movimenti sospetti. Un via vai decisamente singolare per una realtà tranquilla anzi deserta dopo una certa ora qual è San Pietro. Ecco allora scattare diversi servizi in borghese e soprattutto pedinamenti, che hanno consentito di stringere il cerchio delle indagini attorno a via Rossini. Intercettato lo spacciatore, l’albanese irregolare, i carabinieri hanno atteso che entrasse in casa sua e quindi hanno fatto irruzione nell’appartamento.

Lui è rimasto spiazzato e non ha avuto nemmeno il tempo di scappare, che gli uomini dell’Arma lo hanno immobilizzato. È scattata la perquisizione. Setacciando a tappeto l’abitazione, intestata a un prestanome, hanno rinvenuto 40 grammi di cocaina pronta per essere smerciata. Il valore commerciale? All’incirca duemila euro. A ciò vanno aggiunti diversi bilancini di precisione, materiale per il confezionamento come piccoli sacchettini di plastica trasparente. E ancora mentre i carabinieri erano intenti a controllare i diversi locali, nella casa era tutto uno squillare di telefoni cellulari. Erano i clienti che cercavano disperatamente il loro pusher. Alla fine sono stati sequestrati ben sette telefonini oltre a cinque Sim card. Il servizio ha portato anche alla scoperta di mille e 600 euro in contanti.

Secondo gli inquirenti sono i proventi dell’attività di spaccio, magari di un’unica giornata di lavoro. Alla fine lo straniero è stato accompagnato su una gazzella dei carabinieri e trasportato in sede di compagnia in piazza Prealpi a Seregno. Qui grazie al materiale sequestrato e alle prove raccolte nei giorni precedenti, durante la lunga attività investigativa, è scattato l’arresto per detenzione di sostanze stupefacenti finalizzata allo spaccio. Ora l’albanese, oltretutto irregolare, si trova in una cella del carcere di Monza. Sarà un giudice a stabilire tra quanto tempo potrà tornare in libertà.
Cristina Marzorati